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Bruxelles (ANSA) – Nessuna intenzione di imporre agli europei cosa mettere sulla propria tavola, ma una Politica agricola comune più orientata agli incentivi attraverso sostegni mirati e semplificazione. Bruxelles raccoglie l’appello degli agricoltori che lo scorso anno incendiarono l’Europa e nella sua ‘Visione per l’agricoltura del futuro’ promette di lavorare a una futura Pac più flessibile e di smantellare gli ultimi tasselli burocratici rimasti in piedi in quella attuale.

Si tratta di una tabella di marcia che orienterà il lavoro della Commissione europea di Ursula von der Leyen per rendere il settore “più attraente” e “competitivo”. Rimettendo innanzitutto la “sovranità alimentare” al centro dell’agenda politica. “Cibo e sovranità alimentare non sono negoziabili per l’Ue”, ha puntualizzato il vicepresidente della Commissione con delega alla Coesione, Raffaele Fitto, al suo esordio in sala stampa a Palazzo Berlaymont dall’inizio del mandato a Bruxelles.

Proprio al cibo l’Europa intende riservare un dialogo annuale con gli attori della filiera “per affrontare questioni urgenti come la riformulazione degli alimenti, la raccolta di dati sull’assunzione alimentare”, le diete “e l’accessibilità economica”.

“Non imporremo mai alle persone cosa devono mangiare: non diremo che bisogna mangiare di più di questo o meno di quello. Dobbiamo, ovviamente, lavorare sull’educazione alimentare e su una dieta equilibrata nell’interesse di tutta la società”, ha assicurato all’ANSA il commissario responsabile del dossier, Christophe Hansen.

Un cambio di rotta “netto e radicale” che, a detta del ministro Francesco Lollobrigida, si sposa a pieno con linea portata a Bruxelles dall’Italia. “Dalla sovranità alimentare europea, essenziale e non negoziabile, alla valorizzazione delle produzioni locali, fino al riconoscimento del ruolo centrale di agricoltori e pescatori: le tematiche affrontate in questi anni trovano finalmente spazio nella nuova visione” Ue. Oggi, ha rivendicato, la visione italiana “non solo è diventata realtà, ma ha conquistato un ruolo centrale nel futuro dell’Europa” (19 febbraio).

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