Parigi (dpa) – Un vertice di emergenza dei leader europei per discutere i piani degli Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina non ha prodotto risultati immediati, con i leader europei divisi sull’invio di truppe di pace per monitorare un possibile cessate il fuoco in Ucraina.
Parlando dopo l’incontro convocato dal presidente francese Emmanuel Macron a Parigi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha nuovamente respinto il dibattito sui peacekeeper come “completamente prematuro”.
Scholz ha detto di essere “irritato” dalle discussioni riguardanti i possibili esiti dei colloqui di pace che non si sono ancora svolti, senza coinvolgere gli ucraini. “Per dirla in modo chiaro, questo è altamente inappropriato,” ha detto il leader tedesco.
Prima dei colloqui informali a cui hanno partecipato i leader di Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, insieme a importanti figure dell’UE e della NATO, il primo ministro britannico Keir Starmer ha dichiarato di essere “pronto e disposto” a inviare truppe in Ucraina come parte di un accordo di cessate il fuoco.
Anche la Francia avrebbe espresso la sua disponibilità a dispiegare delle truppe alcuni giorni fa. Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot ha parlato di colloqui molto concreti “a vari livelli” riguardo al dispiegamento di truppe, in particolare dalla Francia, Gran Bretagna e Polonia – le “tre principali armate” in Europa.
Una tale forza di mantenimento della pace sarebbe destinata a garantire un futuro cessate il fuoco e una “pace duratura” in Ucraina, ha detto al canale LCI.
Dopo l’incontro, il presidente del Consiglio europeo António Costa e il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno postato messaggi identici su X:
L’Europa spinta ai margini
L’obiettivo principale del vertice di lunedì era concordare una strategia comune per trattare con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che mira a costringere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente russo Vladimir Putin al tavolo dei negoziati, affidando agli europei il compito di garantire un accordo di pace.
A tal fine, recentemente è stata ricevuta a Berlino e in altre capitali europee la richiesta di segnalare possibili contributi alle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. (18 febbraio)
