Lussemburgo (dpa) – Uno scambio di informazioni inefficiente tra le autorità dell’UE rende più difficile, secondo la Corte dei conti europea, la lotta contro le frodi con fondi dell’UE. I revisori a Lussemburgo criticano in una relazione speciale il sistema di segnalazione dei casi sospetti all’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e alla Procura europea (EUStA). Le due autorità sono responsabili della tutela degli interessi finanziari dell’UE. La Corte dei conti chiede un nuovo sistema per semplificare le indagini e ridurre al minimo gli oneri amministrativi.
«Le disposizioni esistenti per la segnalazione dei casi sospetti di frode possono portare a una doppia segnalazione dei casi sospetti», rileva la Corte dei conti. Tra il 2022 e il 2024, secondo la relazione, sono pervenute complessivamente 27.000 segnalazioni. Dovrebbe essere chiaramente stabilito a chi i casi devono essere segnalati. La Corte dei conti raccomanda di inoltrare tutte le segnalazioni ricevute a un archivio centrale.
Attualmente le segnalazioni possono arrivare sia alla EUStA (in inglese EPPO) sia all’OLAF. Entrambi gli organismi verificano, quando ricevono una segnalazione, se sono competenti. La EUStA conduce indagini penali, mentre l’OLAF esamina l’aspetto amministrativo.
Corte dei conti: la Commissione europea ha bisogno di una visione più ampia
La relazione critica inoltre il fatto che il sistema non garantisca che tutte le segnalazioni di sospetto di un atto criminale arrivino effettivamente anche alla EUStA. Le procedure per il trasferimento dei casi dall’OLAF alla EUStA sarebbero macchinose e lo scambio di informazioni limitato.
Un’ulteriore debolezza sarebbe che la Commissione europea non segue in modo sufficientemente accurato i risultati delle indagini sulle frodi, hanno criticato le revisore e i revisori. Nel 2024 i tribunali hanno ordinato alle autorità nazionali di confiscare proventi illeciti per un importo di 232 milioni di euro. L’importo non si riferisce solo al danno a carico del bilancio dell’UE, ma all’intero danno causato dai reati.
«La Commissione non sa se tutte le somme dovute al bilancio dell’UE vengano rimborsate», ha dichiarato Katarina Kaszasova della Corte dei conti. La Commissione europea sta attualmente rivedendo il sistema di lotta contro le frodi. Ha accolto le raccomandazioni contenute nella relazione speciale. (15 dicembre)
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