Have the article read by OpenAI (Beta). Please note that AI translations may take some time to process.

Bruxelles (ANSA) – Ad una manciata d’ore dal via il Budapest Pride è diventato un caso europeo. Mercoledì sera, alla vigilia del vertice dei 27, è stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ad abbandonare la sua proverbiale cautela. In un video pubblicato su X ha ufficialmente chiesto che l”Ungheria “consenta il Pride senza sanzioni”.

Il premier ungherese, Viktor Orban, come da copione, ha risposto per le rime. “Bruxelles si astenga da questioni su cui non ha alcun ruolo e si concentri su sfide più urgenti”, ha scritto su X. Ma i fari sulla marcia ormai sono stati accesi. Il Pride, nonostante la messa al bando operata nei giorni scorsi dal governo ungherese, si svolgerà comunque.

L’espediente lo ha escogitato il sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, eterno nemico del premier, che ha aggirato il divieto organizzando la marcia dell’orgoglio come evento della città. Operazione per ora riuscita: al Pride di Budapest sono attesi circa 35mila partecipanti, una marea arcobaleno mai vista a quelle latitudini.

Una marea ingrossata dai tanti – attivisti, politici, cittadini – che si stanno riversando nella capitale ungherese da tutta Europa per recapitare al leader sovranista un messaggio chiaro: i diritti Lgbtqi+ e il diritto a manifestare pacificamente non si toccano. A farsene portavoce per conto dell’Europa, saranno la commissaria per la Parità, Hadja Lahbib, oltre che una settantina di eurodeputati di diverse formazioni politiche.

Ci saranno i capigruppo di Socialisti, Verdi e Liberali al Parlamento europeo. Ci sarà la segretaria del Pd Elly Schlein. Ma l’appoggio al Pride è giunto anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: “La manifestazione delle proprie idee – ha scandito – è il sale della democrazia”.

Nei giorni scorsi, il governo ha trasmesso alle cancellerie europee un messaggio ai limiti dell’intimidatorio: il Budapest Pride, ha ricordato, è un evento illegale per il quale si rischia fino a un anno di carcere. (26 giugno).

La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ ANSA.