Strasburgo (ANSA) – Senza carne un hamburger o una salsiccia non possono definirsi tali. A stabilirlo è il Parlamento europeo che da Strasburgo ha approvato il divieto di usare termini come ‘hamburger’ o ‘bistecca’ per descrivere prodotti a base vegetale, nel nome della “chiarezza’ e della “tutela dei consumatori”. Da qui la richiesta, approvata a larga maggioranza, di dire addio ai ‘veggie burger’ o alle ‘scaloppine di tofu’, tanto per fare alcuni esempi.
Con 355 voti a favore, 247 contrari e 30 astenuti gli europarlamentari hanno sostenuto un emendamento promosso dalla relatrice popolare Céline Imart alla più ampia riforma del regolamento sull’Organizzazione comune dei mercati agricoli (Ocm) proposta per rafforzare la posizione contrattuale degli agricoltori nella filiera.
Per l’Aula di Strasburgo termini come “bistecche, scaloppine, salsicce, burger, hamburger, albumi e tuorli d’uovo” dovrebbero essere “riservati esclusivamente ai prodotti contenenti carne”. E per ‘carne’ vanno intese esclusivamente le “parti commestibili di animali”. Esclusi dunque tanto i prodotti a base vegetale quanto le nuove frontiere della carne ‘coltivata’ in laboratorio.
Ad oggi l’unico divieto in vigore in Ue è quello di usare denominazioni tipiche dei prodotti lattiero-caseari come il latte per prodotti a base vegetale. Che, in Ue, da un punto di vista legale si chiamerà, ad esempio, bevanda di soia o avena. Il divieto è stato sostenuto dall’asse dei gruppi di destra dell’emiciclo – Ppe, Ecr, Patrioti per l’Europa, Europa delle Nazioni Sovrane – insieme a una settantina di eurodeputati Socialisti e Liberali.
Rafforzando il settore zootecnico a dodici stelle. Il dibattito a Bruxelles e Strasburgo è però tutto fuorché concluso dal momento che l’Eurocamera dovrà ora negoziare l’accordo finale sul norme con gli Stati membri sulla proposta della Commissione. Il negoziato inizierà la prossima settimana e tra le capitali sembra diffusa la convinzione che si tratti di una questione troppo politica, che poco ha a che fare con le norme Ocm che mirano a rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera (8 ottobre).
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