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STRASBURGO – L’Europa avrebbe dovuto presentare iniziative di pace molto prima, così è stata la critica di molti gruppi politici in un dibattito sulle recenti trattative di pace. Il ruolo dell’UE in questo deve essere rafforzato, ritiene il parlamento.

Il deputato europeo Thijs Reuten (GroenLinks-PvdA) ha sottolineato l’importanza di “un approccio coordinato e proattivo alla pace con i nostri partner”. L’Europa deve diventare “una forza rilevante per la pace”. Con il piano in 28 punti “non avevamo, ancora una volta, altra scelta che reagire in preda al panico a un piano molto carente che porta il timbro di Mosca.”

“Un minuto prima delle dodici, l’Europa è arrivata per sostenere l’Ucraina e prevenire un disastro”, ha criticato Reinier van Lanschot (Volt). Secondo lui, l’Europa deve superare il suo “complesso di inferiorità. Abbiamo tutto ciò che serve per diventare ciò che gli Stati Uniti non sono più: una democrazia unita che difende la libertà.”

Il presidente del gruppo Manfred Weber del centrodestra EVP ritiene che la presidente Ursula von der Leyen della Commissione Europea debba rappresentare l’UE al tavolo delle trattative, e non paesi come Francia, Germania e Regno Unito. Von der Leyen è dell’EVP, il partito più grande nel parlamento UE.

I Verdi ritengono che Von der Leyen debba rappresentare l’Europa insieme al capo della politica estera dell’UE Kaja Kallas, ha detto il presidente del gruppo Terry Reintke.

Il parlamento ha criticato il piano americano. “Non è un piano di pace, ma un piano di capitolazione”, ha detto il presidente del gruppo Iratxe García Pérez del S&D.

Il rinunciare a territori e il ridimensionamento dell’esercito ucraino è considerato inaccettabile dal parlamento. Una grande parte considera anche inaccettabile un divieto di adesione dell’Ucraina alla NATO.

Un certo numero di grandi gruppi politici, tra cui il S&D socialdemocratico, il liberale Renew e i Verdi, ritiene che il blocco sull’uso dei fondi russi congelati per un prestito all’Ucraina debba essere revocato. Gli stati membri dell’UE non sono ancora d’accordo su questo.

Il Parlamento Europeo ha ribadito che la Russia è l’aggressore e l’Ucraina è la vittima. La Russia deve pagare per i danni che causa, il che giustifica secondo una maggioranza che i fondi russi vadano all’Ucraina.

(26 novembre 2025)