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Bruxelles (ANSA) – In Moldavia passa sul filo di lana il sì al referendum sul futuro nell’Ue come “obiettivo strategico” del Paese. L’onda blustellata non ha sfondato ma è riuscita a conseguire un obiettivo fondamentale nel percorso di adesione di Chisinau. E le interferenze russe, che Bruxelles ha definito “senza precedenti”, hanno mancato il traguardo. Le prime proiezioni di domenica sera che preannunciavano la debacle degli europeisti non si sono confermate a spoglio concluso.

Dopo alcune ore di testa a testa, di prima mattina è arrivato il sorpasso, grazie al voto decisivo della diaspora moldava. “I banditi vogliono tornare al potere ma il popolo moldavo ha parlato. Abbiamo combattuto lealmente in una battaglia ingiusta, e abbiamo vinto”, ha esultato Maia Sandu. Il capo dello Stato uscente, a sua volta, ha vinto il primo round delle contemporanee elezioni presidenziali, costretta al ballottaggio con lo sfidante sostenuto dai filorussi Alexandr Stoianoglo.

Il sì è passato di neanche un punto percentuale, attestandosi al 50,46% contro il 49,54% del no. Il quesito era sull’inserimento nella Costituzione moldava del percorso “irreversibile” verso l’Ue. La modifica costituzionale non era comunque vincolante, tanto più che Moldavia e Ue hanno già aperto i negoziati di adesione. Dall’esecutivo comunitario, il portavoce per la politica estera Peter Stano ha sottolineato che la Moldavia ha subito “delle interferenze e un’intimidazione senza precedenti da parte della Russia e dei suoi proxy”, che puntano a “destabilizzare i processi democratici”.

Mosca ha invitato Sandu a “fornire le prove” delle accuse di interferenza nelle elezioni nel Paese. “Sono cose molto serie e all’opinione pubblica devono essere provate”, ha sottolineato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Mentre la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha ribaltato le accuse puntando il dito contro una campagna elettorale condotta a suo dire dalle autorità locali “con metodi antidemocratici e totalitari” (21 ottobre).

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