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Bruxelles/Washington (ANSA) – Prima la sorpresa che da Parigi ha raggiunto i quattro angoli dell’Europa, poi un lungo sospiro di sollievo per la sconfitta di Marine Le Pen e del suo delfino Jordan Bardella. Il giorno dopo il colpo di teatro delle elezioni francesi, Bruxelles si è risvegliata dall’incubo euroscettico del Rassemblement National. E, a dispetto dei rituali ‘no comment’ a favor di telecamere nei palazzi delle istituzioni Ue, la soddisfazione nelle capitali del continente è palpabile.

A cominciare dall’alleato chiave di Emmanuel Macron sul progetto europeista, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che animato da “un certo sollievo” ha auspicato la nascita di un “governo costruttivo”. Una speranza che il Kanzler si troverà con tutta probabilità a indicare in prima persona all’inquilino dell’Eliseo – e non solo – anche a margine del summit Nato a Washington, nel tentativo comune di blindare il cordone sanitario contro l’estrema destra in vista del voto per il bis di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea.

In una giornata funestata dagli attacchi missilistici russi in Ucraina, l’esito restituito dalle urne francesi ha fatto gioire l’intero arco dei sostenitori di Kiev a lungo tormentati dalla possibilità che il fronte lepenista potesse indebolire il sostegno occidentale. Un sentimento sintetizzato dal premier polacco Donald Tusk, che subito dopo le prime proiezioni ha tratteggiato gli stati d’animo contrastanti dell’intera Europa parlando di “entusiasmo a Parigi, delusione a Mosca e sollievo a Kiev”, quanto basta per “essere felici a Varsavia”.

Dal canto suo, la premier Giorgia Meloni ha ridimensionato il riscatto del capo dell’Eliseo e il mancato exploit di Le Pen: “La lettura di una sconfitta di Rn è un po’ semplicistica perché, se vogliamo guardare a quello che è accaduto in Francia, la verità è che nessuno può cantare vittoria e nessuno dei tre partiti è in grado di governare da solo” (8-9 luglio).

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