Bruxelles (ANSA) – E’ giunto il momento di cambiare la strategia dell’Ue sulla Siria. E’ questo il senso della lettera comune inviata all’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, da otto Paesi membri tra i quali l’Italia. Oltre ad Antonio Tajani a firmare il non paper sono stati i ministri degli Esteri di Slovenia, Slovacchia, Croazia, Grecia, Repubblica Ceca, Cipro e Austria. “La politica dell’Ue nei confronti della Siria non si è evoluta con il risultato che l’enorme sforzo umanitario non si è tradotto in un corrispondente ruolo politico” si legge nella missiva.
“Riteniamo che sia giunto il momento di rivedere e valutare i risultati della Strategia raggiunti finora; l’efficacia delle nostre azioni e dei nostri strumenti; le opzioni per adeguare il nostro approccio, sulla base dei risultati ottenuti. Il nostro obiettivo è una politica per la Siria più attiva, orientata ai risultati e operativa”, recita il testo in cui si chiede di tornare sull’argomento ai prossimi Consigli Affari Esteri.
“Questo ci consentirebbe di aumentare la nostra influenza politica, l’efficacia dell’assistenza umanitaria e l’efficacia dei primi interventi, contribuendo al raggiungimento di condizioni per un ritorno sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati siriani, in conformità con gli standard dell’Unhcr”, sottolineano gli otto ministri degli Esteri (22 luglio).
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