Mosca/Bruxelles (ANSA) – Mentre a Kursk continua a infuriare la battaglia, per la prima volta Kiev fa un riferimento implicito all’incursione lanciata da tre giorni in territorio russo: “La Russia ha portato la guerra sulla nostra terra e ne deve sentire” le conseguenze, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky. E il suo consigliere Mykhaylo Podolyak ha affermato che ogni attacco e bombardamento è solo il risultato della “aggressione” di Mosca.
Sulla stessa linea l’Unione europea: “l’Ucraina – ha detto un portavoce della Commissione europea – sta combattendo una legittima guerra di difesa contro l’aggressione illegale” della Russia “e, nel quadro di questo legittimo diritto a difendersi, ha il diritto di colpire il nemico ovunque ritenga necessario sul suo territorio ma anche nel territorio nemico”. Una posizione diversa da quella più prudente espressa dagli Usa, che avevano detto di non essere stati avvertiti in anticipo dagli ucraini e di volere chiedere spiegazioni all’esercito di Kiev.
Un riflesso della tensione che regna a Mosca per l’offensiva inaspettata sono anche le parole dell’ex presidente Dmitry Medvedev, attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale, secondo cui la Russia deve reagire puntando non solo a conquistare tutto il territorio delle quattro regioni ucraine annesse, ma muoversi “più a fondo” per arrivare a “Odessa, Kharkiv, Dnepropetrovsk, Nikolayev, verso Kiev e oltre” (8 agosto).
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