Bruxelles (dpa) – La Commissione Europea ha chiesto ai colossi tecnologici Apple, Google e Microsoft, così come alla piattaforma di viaggi Booking.com, di spiegare come combattono le frodi finanziarie sulle loro piattaforme.
Un portavoce della Commissione ha dichiarato martedì che l’azione rappresenta un “passo essenziale” per proteggere gli utenti in tutta l’Unione Europea.
È stata presentata una richiesta formale di informazioni ai sensi della Legge sui Servizi Digitali (DSA) dell’Unione, che impone obblighi rigorosi sulle grandi piattaforme online. Il suo obiettivo principale è prevenire attività illegali e dannose online e creare un ambiente online più sicuro e giusto per gli utenti.
Le quattro aziende devono delineare come impediscono agli utenti di subire perdite finanziarie a causa di offerte false e altre truffe.
Per Apple e Google, l’attenzione sarà probabilmente rivolta ai loro marketplace App Store e Google Play. Microsoft gestisce una piattaforma di vendita attraverso il suo motore di ricerca Bing.
La compagnia di viaggi Booking.com, con sede nei Paesi Bassi, è l’unica azienda non statunitense presa di mira.
La Commissione non ha specificato una scadenza per le risposte, ma tali richieste di solito consentono alcune settimane. I funzionari hanno dichiarato che decideranno i prossimi passi dopo aver esaminato le risposte. Le aziende che forniscono informazioni false, incomplete o fuorvianti — o rifiutano di rispondere — rischiano multe. La Commissione potrebbe successivamente avviare procedimenti formali contro le aziende, a quel punto rivelerebbe ulteriori dettagli sulle sue preoccupazioni.
La DSA, progettata per inasprire il controllo sulle principali piattaforme digitali, richiede loro di rimuovere contenuti illegali più rapidamente e di facilitare la segnalazione da parte degli utenti. Le grandi piattaforme devono anche verificare e tracciare l’identità dei venditori, raccogliendo documentazione affinché le informazioni possano essere trasmesse agli utenti interessati in caso di frode.
La legge ha talvolta messo a dura prova le relazioni transatlantiche: l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha affermato che colpisce ingiustamente i colossi tecnologici statunitensi ed è anti-competitiva. (23 settembre)