Scegliendo lo spazio delle Dogane del Pireo per la conferenza stampa analitica che ha tenuto ai giornalisti greci, la Procuratrice Europea Laura Kovesi ha fatto riferimento a una delle più grandi indagini di crimine economico attualmente in corso.
La signora Kovesi, parlando di tutte le indagini che riguardano la Grecia, ha posto l’accento sull’«indagine Calypso» che riguarda frodi IVA e dazi, con un enorme oggetto economico e il coinvolgimento di molti paesi.
Volendo inviare un messaggio alle organizzazioni criminali che trafficano principalmente prodotti dalla Cina attraverso il Pireo e altri grandi porti europei, la Procuratrice ha detto che «non avrete più rifugi sicuri». Ha ribadito, inoltre, la sua posizione costante che «il crimine economico uccide», sottolineando che è legato alla povertà. Ha anche evidenziato che «la corruzione non riguarda solo la Grecia. Non esiste un paese “pulito” dalla corruzione».
Nell’intervista, la responsabile dell’EPPO ha ricevuto decine di domande, rispondendo a tutte, sia sulle indagini in corso relative all’OPKEPE, al contratto 717 per i Tempi, alla questione dell’articolo 86, sia sul caso delle case di riciclaggio denunciate come sovraccaricate, per le quali «è stata aperta un’indagine».
La Procuratrice, riferendosi agli incontri di ieri avuti con i ministri del governo e i capi delle Autorità, li ha definiti molto produttivi, sottolineando di avere già una buona collaborazione con loro. Riferendosi più specificamente al ministro dell’Economia e delle Finanze Kyriakos Pierrakakis, ha detto che «sono rimasta colpita dal ministro delle Finanze che ha immediatamente compreso le questioni» che gli ha posto, mentre ha parlato positivamente anche degli incontri avuti con il ministro della Giustizia Giorgos Floridis e il ministro della Protezione del Cittadino Michalis Chrysochoidis. La signora Kovesi ha espresso la sua ottimismo che saranno realizzati quanto concordato.
Nella sua dichiarazione iniziale, la signora Kovesi ha salutato il fatto che «ora c’è finalmente la volontà politica» di cambiare la legge sulla responsabilità dei ministri (articolo 86). «Prima è, meglio è», ha detto.
La Procuratrice ha ricevuto molte domande riguardo all’articolo 86, affermando che è in contrasto con la legislazione europea. Ha aggiunto che l’articolo «ha bloccato» i casi dell’OPKEPE e del contratto 717 per i treni. «Per evitare che ciò accada di nuovo, la Costituzione deve essere cambiata. Dopo il mio incontro di ieri con il ministro della Giustizia, ci è stata dichiarata l’intenzione di procedere con questo cambiamento. Cambiate la Costituzione affinché non accadano di nuovo queste cose».
Rispondendo a domande sull’indagine dell’OPKEPE, la signora Kovesi ha detto che «per anni alcuni hanno rubato soldi». Infatti, nella sua dichiarazione iniziale ha affermato che «l’OPKEPE è l’acronimo della corruzione, del nepotismo e dello stato clientelare». «È giunto il momento di pulire la stalla di Augia», ha sottolineato la signora Kovesi, dichiarandosi soddisfatta «del lavoro dei procuratori nazionali».
Inoltre, la signora Kovesi ha detto che per quanto riguarda l’OPKEPE ha ricevuto «una lettera commovente» da un’agricoltrice, la quale l’ha informata che non ha accesso ai soldi che le spettano «perché non è disposta a corrompere e a partecipare a questo sistema di corruzione».
La Procuratrice ha risposto a molte domande sui Tempi e sul 717, mentre è stata interrogata se stesse indagando su qualcosa riguardo alle stime di alcuni degli coinvolti nel fascicolo della tragedia riguardo a un «carico illegale». Come ha risposto: «Non ci sono prove sufficienti per aprire un’indagine per contrabbando» o altro crimine economico di competenza della Procura Europea.
In risposta a una domanda se ricevesse minacce per il suo lavoro, la signora Kovesi ha risposto: «Ho ricevuto molte minacce, ma non ne parlo pubblicamente».
La Procuratrice ha chiesto a coloro che desiderano denunciare crimini economici di rivolgersi all’EPPO: «Esaminiamo tutte le denunce». (2/10/25)