SOFIA – La Bulgaria, come membro di Schengen, continuerà a dare il proprio contributo alla sicurezza comune dell’Unione Europea. Lo ha dichiarato il ministro degli Interni bulgaro Daniel Mitov durante la conferenza internazionale “Bulgaria in Schengen”, parte di una serie di iniziative dell’Unione Europea (UE) per celebrare il 40° anniversario della firma dell’Accordo di Schengen.
Secondo lui, garantire la sicurezza interna del paese e ai confini rimane una priorità fondamentale per il governo. “Dopo la rimozione del controllo alle frontiere interne, stiamo applicando un completo insieme di misure compensative, grazie alle quali non registriamo cambiamenti nei livelli di criminalità“, ha affermato il ministro. Ha aggiunto che a novembre la Bulgaria affronterà la sua prima valutazione periodica in Schengen, già in qualità di membro a pieno titolo. Ci aspettiamo risultati positivi che dimostrino l’eccellente preparazione del personale per l’applicazione della legislazione schengen, ha dichiarato Mitov.
La Bulgaria ha investito risorse significative per aumentare la sicurezza dei suoi confini attraverso la modernizzazione delle attrezzature, delle infrastrutture tecniche e dei sistemi di comunicazione e informazione, ha detto Mitov. Secondo lui, Schengen contribuisce allo sviluppo economico, al settore dei trasporti e al turismo, facilitando il trasferimento di merci e promuovendo la Bulgaria come destinazione turistica. Schengen è il simbolo più luminoso dell’unità europea, della fiducia e della solidarietà, ha affermato il ministro degli Interni.
Per il secondo anno consecutivo si registra una diminuzione della pressione migratoria verso la Bulgaria del 70%, ha comunicato il commissario capo Anton Zlatanov, direttore della Direzione principale “Polizia di frontiera” (GDP). Ha dichiarato che la Bulgaria è un confine esterno sicuro dell’Unione Europea e sta diventando sempre più sicura.
La membership della Bulgaria in Schengen è un riconoscimento della sua capacità di proteggere efficacemente uno dei confini più sensibili e trafficati dell’Unione Europea, ha affermato la vice-ministra degli Affari Esteri Elena Shekerletova. “Solo a causa del ritardo nella rimozione del controllo di frontiera terrestre, la Bulgaria ha perso oltre 1,6 miliardi di leva all’anno”, ha aggiunto. L’Europa affronta una serie di sfide, ma attraverso la solidarietà, la fiducia e sforzi comuni possiamo mantenere Schengen come uno dei risultati più preziosi dell’integrazione europea, ha sottolineato Shekerletova.
La Bulgaria è diventata membro a pieno titolo dello spazio Schengen il 1° gennaio 2025 dopo un processo durato 18 anni. La decisione di rimuovere i controlli alle frontiere terrestri schengen della Bulgaria e della Romania dall’inizio di quest’anno è stata presa dal Consiglio dell’UE il 12 dicembre 2024, alla fine della presidenza ungherese. Essa riguarda i controlli ai confini della Bulgaria con la Grecia e la Romania, e della Romania con la Bulgaria e l’Ungheria. Dal 31 marzo 2024 sono stati rimossi i controlli alle frontiere aeree e marittime bulgare e romene con una decisione adottata alla fine della presidenza spagnola nel 2023. (24.10.2025)
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