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Madrid – Il ministro degli Affari Esteri, Unione Europea e Cooperazione spagnolo, José Manuel Albares, ha insistito questo venerdì sulla necessità che i Ventisette diano il via libera al pacchetto di sanzioni proposto da Bruxelles riguardo a Israele, sostenendo che non vanno contro l’esistenza dello Stato ebraico ma contro la guerra.

Così ha fatto in dichiarazioni alla stampa in Egitto, dove accompagna i Re nella loro visita di Stato, dopo che la sera precedente il cancelliere tedesco, Friederich Merz, ha indicato che la Germania non ha ancora deciso se avallerà la sospensione parziale dell’Accordo di Associazione con Israele.

“Lo sforzo diplomatico che stiamo compiendo è per ottenere che quel minimo pacchetto di sanzioni a Israele, che la Commissione ha messo sul tavolo, venga approvato da tutti gli Stati membri”, ha affermato il ministro.

Secondo lui, “nessuno discute su ciò che sta accadendo a Gaza”, al di là di come lo qualificano, “e, pertanto, se nessuno lo fa, non vedo perché non si possa procedere in quella presa di decisioni”.

In questo senso, ha cercato di “far comprendere a tutti coloro che hanno riserve che queste misure non vanno contro l’esistenza dello Stato di Israele, non vanno contro il popolo di Israele”. “Vanno contro la guerra, contro il massacro dei palestinesi e a favore della pace e questo è un obiettivo che qualsiasi Stato membro dell’Unione Europea deve considerare legittimo”, ha sostenuto.

“Se siamo d’accordo su ciò che sta accadendo, se siamo d’accordo sull’inaccettabilità di ciò che sta accadendo dobbiamo essere d’accordo sulla risposta”, ha difeso, tra le altre cose perché “è la mera applicazione della propria normativa dell’Unione Europea”.

È momento di “prendere decisioni concrete”

Albares ha difeso che è il momento che i Ventisette passino a “prendere decisioni concrete e a mandare un messaggio chiaro a Israele”. Così, ha ribadito che gli israeliani “non possono aspettarsi dall’UE e dai membri dell’UE una relazione normale come se non stesse accadendo nulla” a Gaza.

Il messaggio, ha aggiunto il ministro, è rivolto “alla società di Israele affinché comprenda che la relazione tra il governo di Israele e i governi europei può basarsi solo sul rispetto dei Diritti Umani, a favore della pace e nel rispetto del Diritto Internazionale”. (19 settembre)