Così lo riflette il rapporto pubblicato questo martedì dalla Commissione Europea (CE) e dalla Banca Centrale Europea (BCE), l’ultimo di questo ciclo di sorveglianza, che constata che le prospettive dell’economia spagnola sono “favorevoli” nonostante alcune “vulnerabilità”, che le finanze pubbliche “continuano a migliorare” e che il settore bancario è “redditizio” e “resiliente di fronte ai rischi”.
Una volta che la Spagna effettuerà il prossimo pagamento previsto, di 4.600 milioni di euro a dicembre, avrà già restituito oltre il 75 % dei 41.333 milioni ricevuti nel 2012 e 2013 per risanare e ristrutturare il suo settore bancario, il che le permetterà di lasciarsi alle spalle le visite semestrali delle istituzioni comunitarie per valutare la sua situazione economica e finanziaria.
Uscita arriverà prima del previsto poiché la Spagna ha effettuato negli ultimi anni diversi rimborsi volontari per accelerare la restituzione, che dovrebbe concludersi nel 2027.
Forte crescita
Nel rapporto, la CE e la BCE segnalano che le prospettive economiche sono favorevoli, ma avvertono che esistono vulnerabilità che devono essere analizzate, come le tensioni geopolitiche, il basso tasso di crescita della produttività, l’aumento dei costi del lavoro e i colli di bottiglia nell’offerta di abitazioni.
Le finanze pubbliche, segnalano, “continuano a migliorare”, con una diminuzione del deficit fino al 3,2 % del PIL nel 2024 nonostante il costo degli aiuti per la calamità e del debito fino al 101,6 % del PIL grazie a una “forte crescita economica”, all’aumento delle entrate fiscali e alla graduale eliminazione degli aiuti energetici.
Questi fattori favoriscono anche che la Spagna mantenga una buona capacità di pagare il suo debito pubblico, segnalano le istituzioni, che considerano “favorevoli” le condizioni di finanziamento del governo centrale e segnalano che la riduzione del premio di rischio (il differenziale con i titoli tedeschi) indica una “fiducia continua del mercato verso la Spagna”.
Tuttavia, sottolineano che l’aumento dei costi del debito in circolazione, sebbene da livelli bassi e in modo graduale, unito all’elevato rapporto di debito pubblico richiede “un’attenzione ravvicinata”.
Settore finanziario
Per quanto riguarda il settore finanziario, evidenziano la sua redditività e la sua resilienza di fronte ai rischi, ma segnalano che la capitalizzazione delle banche spagnole è migliorata solo leggermente poiché le entità “hanno optato per importanti pagamenti di dividendi e riacquisti di azioni” e che il rapporto di capitale di massima qualità CET1 (13,6 %) è il più basso dell’UE, sebbene rispetti i requisiti europei.
I rischi per la stabilità finanziaria, sottolineano, sono “contenuti” e sono legati soprattutto alle tensioni geopolitiche globali, così come alla debole crescita economica e alla svalutazione della valuta nei mercati esteri chiave, come l’America Latina, mentre a livello interno i recenti aumenti del prezzo delle abitazioni, i nuovi mutui e i rapporti prestito-valore “potrebbero giustificare una maggiore sorveglianza”.
Oltre alla Spagna, sono soggetti a questo tipo di sorveglianza post-salvataggio Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro fino a quando non restituiranno almeno il 75 % dei rispettivi salvataggi che, a differenza di quello spagnolo, non si sono limitati solo al settore bancario. (25 novembre)
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