La maggior parte delle imprese in Europa può aspettarsi di essere esentata da una serie di oneri e costi legati alla rendicontazione della sostenibilità, dopo che è stato raggiunto un accordo nella notte tra lunedì e martedì.
L’accordo significa che solo le imprese con più di 1000 dipendenti e un fatturato annuo superiore a 450 milioni di euro – pari a 3,36 miliardi di corone – dovranno rendicontare in materia di sostenibilità.
“È stato ora concluso un grande accordo con massicce riduzioni degli oneri per il mondo imprenditoriale danese ed europeo. Oneri per miliardi (di corone, ndr) scompaiono ora. La presidenza danese del Consiglio dell’UE ha garantito l’accordo”, afferma il ministro delle imprese Morten Bødskov (S) in un comunicato stampa.
Le semplificazioni arrivano dopo le preoccupazioni che la burocrazia dell’UE possa ostacolare la competitività rispetto ai concorrenti. Per le imprese danesi la quantità di oneri si riduce del 95 per cento rispetto alla proposta originaria.
Solo in Danimarca ciò equivale al fatto che le imprese danesi in futuro risparmieranno almeno sei miliardi di corone all’anno in costi amministrativi.
Le regole per la rendicontazione della sostenibilità diventano più semplici con meno punti dati. Ciò renderà i dati più basati sui numeri, semplici e facili da confrontare.
In questo modo le imprese verdi potranno dimostrare di essere verdi, perché i loro dati potranno essere confrontati con quelli degli altri.
“Oggi abbiamo mantenuto la nostra promessa di eliminare più oneri e regole e rafforzare la competitività dell’UE. È un passo importante verso il nostro obiettivo comune di creare migliori condizioni quadro per il mondo imprenditoriale, affinché le imprese possano crescere e innovare”, afferma la ministra per gli affari europei Marie Bjerre (V) nel comunicato.
Dall’accordo risulta che solo le imprese con più di 5000 dipendenti e un fatturato annuo di 1,5 miliardi di euro – pari a 11,2 miliardi di corone – dovranno effettuare la due diligence.
La due diligence è un processo in cui le imprese esaminano le conseguenze delle proprie attività in relazione alla sostenibilità.
L’accordo tra il Parlamento europeo e i Paesi dell’UE mira a rafforzare la competitività delle imprese europee sui mercati internazionali del commercio. Deve essere approvato dal Parlamento.
Il rafforzamento della competitività è stato un punto importante dell’agenda dell’attuale presidenza danese del Consiglio dell’UE. La Danimarca detiene la presidenza da quasi mezzo anno e questa scadrà a fine anno.
Il rapporto di Mario Draghi del 2024 ha scosso il sistema dell’UE e ha indicato che un numero sempre maggiore di regole provenienti da Bruxelles sta soffocando le imprese europee.
Le organizzazioni imprenditoriali danesi Dansk Industri (DI), Dansk Erhverv e SMVdanmark hanno più volte richiesto meno burocrazia dell’UE per garantire la prosperità futura.
La proposta Omnibus 1 ha incontrato resistenza durante il processo legislativo nel Parlamento europeo, dove i Verdi e la Sinistra hanno espresso preoccupazione che le semplificazioni normative possano danneggiare l’agenda verde.
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