Una delegazione del Parlamento Europeo (PE) guidata dalla eurodeputata portoghese socialdemocratica Lídia Pereira sarà a Belém, in Brasile, per partecipare alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite, ha annunciato l’istituzione lunedì.
In un comunicato, il PE ha annunciato che Lídia Pereira, europarlamentare del PSD (che fa parte del Partito Popolare Europeo) sarà a Belém tra oggi e venerdì.
In questo incontro promosso dalle Nazioni Unite non solo per raggiungere impegni sugli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, del carbonio rilasciato dall’attività umana e per cercare soluzioni per affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici, gli eurodeputati della delegazione del PE si incontreranno con i governanti di altri paesi.
Citata nel comunicato diffuso dall’istituzione europea, Lídia Pereira ha ritenuto che, nel decimo anniversario dell’Accordo di Parigi, siano necessarie “azioni concrete”.
Il 13 novembre, il PE ha approvato oggi una proposta che definisce gli obiettivi climatici di ridurre del 90% le emissioni dell’Unione Europea (UE) entro il 2040, rinviando anche le licenze di emissione di gas serra.
Il rapporto è stato approvato con 379 voti favorevoli, 248 contrari e dieci astensioni.
La proposta approvata dagli europarlamentari durante il plenaria a Bruxelles ha definito una riduzione del 90% delle emissioni di gas inquinanti nell’atmosfera entro il 2040 e ha rinviato fino al 2028 il sistema di commercio delle licenze di emissione di gas serra.
Ogni due anni sarà anche redatto un rapporto per monitorare i progressi dei 27 paesi dell’UE e valutare la necessità di rivedere gli obiettivi per i prossimi 15 anni.
Il rapporto approvato vuole anche che la lotta ai cambiamenti climatici e la transizione ecologica accompagnino il miglioramento della competitività del blocco politico-economico europeo.
Il principale obiettivo rimane lo stesso: raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, ma negli ultimi mesi diversi settori, in particolare l’industria automobilistica, hanno espresso preoccupazioni riguardo agli obiettivi stabiliti da Bruxelles.
Gli Stati membri avranno anche maggiore flessibilità nell’attuazione di queste misure ecologiche, purché mantengano l’obiettivo di arrivare al 2040 in linea con gli obiettivi dell’UE.
Dopo questo passo, gli Stati membri e il Parlamento Europeo devono iniziare le negoziazioni per “affinare” la legge e renderla vincolante.
In un comunicato diffuso all’epoca, la eurodeputata socialdemocratica Lídia Pereira, relatrice ombra di questo documento insieme alla bloquista Catarina Martins, ha dichiarato che l’approvazione “è un chiaro segnale che l’Europa continua a guidare nella transizione climatica” e che è “viva l'[ambizione della] neutralità carbonica nel 2050”.
Il PSD ha riconosciuto che è stato “difficile ottenere il voto favorevole nella Commissione Ambiente” del PE, ma il voto in plenaria di oggi ha dimostrato che questa istituzione dell’UE “continua a essere in grado di costruire soluzioni equilibrate”, di “unire ambizione e realismo, mantenendo l’Europa in prima linea nell’azione climatica mondiale”.
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