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Strasburgo (ANSA) – Il Consiglio dell’Ue ha adottato l’ottavo pacchetto sanzioni contro la Russia in risposta “all’annessione illegale delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson”. Lo riporta il Consiglio in una nota. “Il pacchetto concordato comprende una serie di misure volte a rafforzare la pressione sul governo e sull’economia russa, a indebolire le capacità militari della Russia e introduce le basi per l’introduzione di un tetto massimo di prezzo per il trasporto marittimo di petrolio russo destinato a Paesi terzi e di ulteriori restrizioni sul trasporto marittimo di petrolio greggio e prodotti petroliferi verso Paesi terzi”.

“Concretamente – nota il Consiglio Ue – la combinazione di queste misure funziona come segue: sarà vietato fornire trasporto marittimo e assistenza tecnica, servizi di intermediazione, finanziamento o assistenza finanziaria relativi al trasporto marittimo verso Paesi terzi di petrolio greggio (a partire da dicembre 2022) o di prodotti petroliferi (a partire da febbraio 2023) originari o esportati dalla Russia. La deroga al ‘price cap’ consentirebbe la fornitura del trasporto e di questi servizi se il petrolio o i prodotti petroliferi sono acquistati a un prezzo massimo prestabilito o inferiore. Il nuovo divieto per le navi dell’Ue di fornire il trasporto marittimo di tali prodotti a Paesi terzi si applicherà a partire dalla data in cui il Consiglio deciderà all’unanimità di introdurre il ‘price cap’. Il tetto massimo dei prezzi ridurrà drasticamente i ricavi della Russia dal petrolio, dopo che la sua guerra illegale contro l’Ucraina ha gonfiato i prezzi globali dell’energia. Il tetto al prezzo del petrolio può anche servire a stabilizzare i prezzi globali dell’energia”.

Il pacchetto introduce poi una lunga serie di limitazioni all’import e all’export da e verso la Russia in beni e servizi, il divieto per i cittadini dell’Ue di ricoprire cariche negli organi direttivi di alcune persone giuridiche, entità o organismi russi di proprietà o controllati dallo Stato, la sanzione di individui ed entità che hanno avuto un ruolo nell’organizzazione dei “referendum” illegali, rappresentanti del settore della difesa e persone note che diffondono disinformazione sulla guerra. Il Consiglio ha inoltre deciso di ampliare i criteri su cui possono basarsi le sanzioni individuali, al fine di includere la possibilità di colpire coloro che facilitano l’elusione delle sanzioni dell’Ue (6 ottobre).

Price cap, Ttf, nuovi fondi: Von der Leyen annuncia il suo pacchetto

Bruxelles (ANSA) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, mette sul tavolo dei leader Ue – attesi al vertice informale di Praga – un nuovo pacchetto di proposte per rispondere insieme alla grave crisi dei prezzi dell’energia. Grande assente, ancora una volta, un disegno per il tetto al prezzo generalizzato su tutte le importazioni di gas, richiesto da Italia, Francia, e altri tredici capitali. L’esecutivo Ue propone di trattare con i partner affidabili – Norvegia e Usa su tutti – per ridurre i prezzi del gas importato di ogni tipo e aprire così corridoi capaci di garantire la sicurezza delle forniture. Tra le misure, anche la fissazione a livello nazionale di un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica per limitare l’impatto inflazionistico del primo sulle bollette dell’elettricità.Un altro tipo di tetto allo studio riguarda il gas scambiato all’interno dell’Ue, e non quello importato, in attesa di intervenire sull’indice Ttf.

Il pacchetto include l’introduzione di un indice complementare alternativo al il Title Transfer di Amsterdam, il principale parametro di riferimento per il prezzo di tutto il gas scambiato, ritenuto “non più rappresentativo”. Al vaglio nuove fonti di finanziamento per aumentare la potenza di fuoco del RePowerEu. La loro introduzione potrebbe richiedere la creazione di un nuovo strumento comune. La Commissione, inoltre, presenterà a Parlamento e Consiglio dell’Ue una riforma del mercato elettricoentro la fine dell’anno. La nuova piattaforma energetica Ue per gli acquisti comuni sarà centrale per accaparrarsi forniture di gas competitive a livello mondiale. Anche l’industria è invitata a prendervi parte (5 ottobre).

L’Ue si divide, scontro sul dispositivo Sure per l’energia

Bruxelles (ANSA) – Divisi a Lussemburgo come a Bruxelles. Tra i vari Stati membri e perfino nella Commissione. Il dossier energia continua a spaccare l’Europa e, alle tensioni sul price cap sul gas e sullo scudo da 200 miliardi annunciato da Berlino si aggiunge un nuovo punto di attrito: la messa in campo di un fondo ad hoc, sul modello Sure, per far fronte al boom dei prezzi dell’energia. E’ la prima volta che l’idea esce chiaramente allo scoperto. Ne parlano, in una lettera, i commissari Paolo Gentiloni e Thierry Breton mentre alla riunione dell’Ecofin, a porla sul tavolo è stato il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire. Il nuovo fondo per la crisi energetica piace, tra gli altri a Italia e Francia, ma al momento appare molto lontano.

L’Olanda non ritiene il dispositivo necessario. “Abbiamo miliardi e miliardi a disposizione, liberiamoli”, ha suggerito la ministra delle Finanze Sigrid Kaag, mentre Il suo omologo tedesco, Christian Lindner, ha scandito no a nuovi strumenti “in un questo scenario di inflazione”. A Gentiloni, secondo cui Sure 2 sarebbe “un modello realistico contro la frammentazione” ha risposto anche il portavoce della Commissione, Eric Mamer. “Gli editoriali (di Gentiloni e Breton, ndr) sono iniziative personali dei commissari competenti e non impegnano la Commissione”, ha spiegato, ricordando tuttavia, l’impegno di Ursula von der Leyen per soluzioni comuni e non distorsive del mercato (4 ottobre).

Berlino accusa, ‘Nord Stream colpito da uno Stato’

Roma (ANSA) – Le falle nelle condutture del Nord Stream 1 e 2 sarebbero effetto di un “sabotaggio mirato”, attuato probabilmente da “attori statali”. Mentre l’operatore del gasdotto sottomarino che collega la Russia alla Germania assicura che le perdite si sono esaurite e la pressione si è stabilizzata, il magazine tedesco Spiegel rivela un documento dell’Anticrimine federale di Berlino che punta il dito contro entità statali, “soprattutto in considerazione dell’elevata complessità dell’esecuzione del crimine e della relativa preparazione”.

Gli investigatori spiegano tuttavia di non avere informazioni “sulla paternità del sabotaggio”: nessuna accusa diretta a Mosca, dunque, ma i sospetti restano forti. La Russia, dal canto suo, continua a chiedere di partecipare alle indagini, dopo che la Svezia, responsabile dell’inchiesta insieme alla Danimarca, ha bloccato l’accesso all’area del sabotaggio nel Mar Baltico. Le investigazioni saranno condotte da una task force congiunta che includerà esperti tedeschi, ha spiegato la ministra tedesca dell’Interno Nancy Faeser.

Secondo il responsabile della Giustizia, Marco Buschmann, la questione potrebbe anche diventare oggetto d’indagine per la Procura generale federale di Karlsruhe, che si occupa anche dei casi di terrorismo, visto che si tratta di un “sabotaggio anticostituzionale con ripercussioni sulla Germania”. Secondo una nuova stima dei ricercatori dell’istituto francese Cea, dalle fughe sarebbero fuoriuscite circa 70 mila tonnellate di metano, circa un terzo delle previsioni iniziali, ma comunque “cifre importanti”, pari al 2% delle emissioni annuali di una città come Parigi (5 ottobre).

Dal 2024 caricatore unico nell’Ue, addio al gomitolo-cavi

Strasburgo (ANSA) – Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la legislazione che permetterà ai consumatori di utilizzare presto un unico caricatore per tutti i loro dispositivi elettronici. Entro la fine del 2024, tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere nell’Ue dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. Dalla primavera 2026, l’obbligo si estenderà ai computer portatili. Secondo i calcoli dell’esecutivo Ue, la norma farà risparmiare fino a 250 milioni di euro l’anno sull’acquisto di prodotti inutili – i consumatori ora potranno scegliere se acquistare un device con o senza caricabatterie incluso – e ridurrà la creazione di circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici annui. Tutti i dispositivi che supportano la ricarica rapida avranno infatti la stessa velocità di ricarica, il che consentirà agli utenti di ricaricare i propri dispositivi alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie compatibile, e grazie ad apposite etichette i consumatori saranno informati sulle caratteristiche di ricarica dei nuovi dispositivi e potranno facilmente capire se i loro caricabatterie sono compatibili. (4 ottobre).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.