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Bruxelles (ANSA) – L’Unione europea ha avviato ufficialmente i negoziati di adesione con l’Albania. Nella riunione odierna a Lussemburgo è stato aperto il primo cluster, quello dei ‘Fondamentali’, che a sua volta racchiude cinque capitoli negoziali tematici. Secondo la metodologia rivista dell’allargamento, i negoziati sul cluster dei fondamentali sono i primi ad essere aperti e gli ultimi ad esser chiusi e i progressi in questo ambito determinano il ritmo generale dei negoziati.

Nello specifico, il cluster include i capitoli dedicati a magistratura e diritti fondamentali; giustizia, libertà e sicurezza; appalti pubblici; statistiche; controllo finanziario, oltre ai criteri economici, al funzionamento delle istituzioni democratiche e alla riforma della pubblica amministrazione. “Un momento storico” lo ha definito il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, a nome della presidenza di turno del Consiglio Ue.

Non senza un accenno di polemica quando ha ricordato che “il tempo medio di attesa dei paesi candidati nei Balcani occidentali ha ormai superato i 15 anni”. Ritardi che per Budapest hanno minato la credibilità dell’intero processo di allargamento. L’invasione russa dell’Ucraina ha fatto ripartire, seppure a fatica, il treno dell’integrazione europea per la regione.

Con un pizzico di malizia, il premier albanese Edi Rama ha ringraziato il presidente russo, Vladimir Putin, perché “con la sua spietata guerra di aggressione ha svegliato anche i più scettici” ricordando all’Europa che “l’illusione dell’autosufficienza non è altro che un’illusione”.

L’obiettivo di Tirana ora è sfruttare quella finestra di opportunità per accelerare il passo verso la meta: l’adesione all’Ue entro il 2030. Un obiettivo condiviso tra gli altri da Roma e Berlino, in prima fila nel rilancio del processo d’integrazione europea dei Balcani (15 ottobre).

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