Bruxelles – L’Unione Europea e il Regno Unito sono riusciti a chiudere i testi legali che raccolgono i termini della nuova relazione del blocco comunitario con Gibilterra dopo la Brexit, sei mesi dopo che le parti avevano annunciato la fine dei negoziati, il che rappresenta un ulteriore passo verso la ratifica del futuro Trattato ma non ancora quello definitivo per la sua entrata in vigore.
“Il testo si trova attualmente sotto revisione legale da parte dell’Unione Europea e del Regno Unito, prima di poter procedere con le rispettive procedure interne per la firma e la conclusione del futuro accordo”, ha indicato un portavoce comunitario a Europa Press, dopo aver confermato che il testo legale è stato “completato” lo scorso giorno 12.
Lo stesso portavoce ha sottolineato che l’obiettivo principale del futuro accordo è “garantire la prosperità” di tutta la regione e che ciò sarà ottenuto “eliminando tutte le barriere fisiche” alla libera circolazione delle persone e delle merci tra la Spagna e Gibilterra, “preservando allo stesso tempo lo spazio senza frontiere Schengen, il Mercato Unico e l’Unione Doganale.
“Questo apporterà fiducia e sicurezza giuridica alla vita e al benessere degli abitanti di tutta la regione, promuovendo la prosperità condivisa”, ha concluso il portavoce comunitario.
Con questo passo si conclude il lavoro negoziale iniziato quasi quattro anni fa e che è culminato con l’annuncio di un accordo politico l’11 giugno scorso, dopo una riunione a Bruxelles tra il commissario incaricato delle relazioni con il Regno Unito, Maros Sefcovic, e il ministro degli Esteri britannico, David Lammy; alla quale hanno partecipato anche il capo della diplomazia spagnola, José Manuel Albares, e il ministro principale di Gibilterra, Fabián Picardo.
Processo di ratifica
Una volta completata la revisione legale da parte di Bruxelles e Londra, per la quale non c’è un termine fissato, il Trattato dovrà ancora essere tradotto in tutte le lingue ufficiali dell’UE prima di essere sottoposto al Consiglio (governi) per la sua adozione e al Parlamento Europeo perché voti il proprio consenso.
Il testo deve essere ratificato anche nel Regno Unito. In questo caso, il Parlamento di Gibilterra dovrà prima approvare una mozione che chieda la ratifica al Regno Unito, il che porterà la questione al Parlamento britannico.
Qui, una volta che il trattato viene presentato alle Camere, inizia un periodo di 21 giorni dopo il quale, se non c’è un rifiuto espresso, esso risulta ratificato, conformemente alla Legge di Riforma Costituzionale e Governance del 2010.
Nel caso in cui la Camera dei Comuni approvi una risoluzione contro la ratifica, si avvia un altro periodo di 21 giorni, una procedura che potrebbe ripetersi, il che conferisce ai Comuni in ultima istanza un potere di veto al momento di ratificare un trattato internazionale.
Per quanto riguarda la Camera dei Lord, il suo parere non è vincolante, per cui il Governo può ignorarlo, argomentando perché la ratifica è importante, convalidando così il trattato.
Durante un’audizione questa settimana davanti alla Commissione Esteri della Camera dei Comuni, la ministra degli Esteri britannica, Yvette Cooper, ha promesso ai parlamentari che il testo, una volta finalizzato, “sarà pubblicato e andrà davanti alla Camera a tempo debito”. “Ci saranno molte opportunità per esaminare il trattato”, ha promesso di fronte all’interesse dei deputati a conoscere il contenuto dello stesso.
Anche il Governo di Gibilterra ha promesso questo mercoledì la massima trasparenza. Fonti del Governo guidato da Fabian Picardo hanno riferito a Europa Press che il testo che è già stato concluso “è sottoposto a un rigoroso esame tecnico e giuridico”.
“Rimaniamo impegnati alla trasparenza: il trattato definitivo sarà reso pubblico e sarà soggetto al pieno scrutinio dei parlamenti di Gibilterra, del Regno Unito e dell’UE come parte del processo di ratifica”, hanno ribadito le fonti. (17 dicembre)
go to the original language article
