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Bruxelles (ANSA) – La Commissione Europea presenta la sua roadmap sulla difesa con l’obiettivo di aiutare i 27 a chiudere i gap entro il 2030. “Per farlo l’Europa si deve muovere ora”, esordisce la comunicazione congiunta. Il documento propone 4 progetti d’importanza strategica (“flagship”), tra cui il cosiddetto muro anti-drone, nonché l’istituzione di coalizioni tra i Paesi, con una capitale a fare da guida, intorno a nove capacità definite come prioritarie.

Nel complesso “noi europei investiremo, entro il 2035, circa 6.800 miliardi di euro nella difesa, di cui il 50% per quella effettiva: un vero big bang nel finanziamento della difesa” ha spiegato il commissario Ue alla Difesa Andrius Kubilius. Il piano richiederà “tutte le fonti di finanziamento disponibili a livello nazionale e Ue”, ha aggiunto, precisando che la spesa “si baserà principalmente sui bilanci nazionali” che stanzieranno risorse “100 volte maggiori” rispetto a quelle Ue, per “centrare i target di capacità Nato”.

I quattro ‘flagship’ sono la European Drone Defence Initiative (che sostituisce la dicitura Drone Wall), l’Eastern Flank Watch, l’European Air Shield e il Defence Space Shield. Sull’argomento droni, però, si registra una certa freddezza da parte di alcuni Paesi, tra cui l’Italia, poiché – a quanto si apprende – non si starebbe registrando il necessario “coordinamento” tra le parti.

Le aree di aggregazione invece sono “la difesa aerea, la mobilità militare, i sistemi di artiglieria, il cyber l’IA e la guerra elettronica, i missili e le munizioni, i droni e le misure anti-drone, i reparti di terra e di mare e gli strumenti strategici”. La roadmap, poi, assegna un cronoprogramma serrato a tutti i programmi (nonché un ruolo centrale di coordinamento all’Agenzia per la Difesa, l’Eda) così da colmare i deficit odierni “entro il 2035” (16 ottobre).

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