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Bruxelles (ANSA) – Nuova frenata sul Green deal. Più flessibilità, meno burocrazia e tempi più lunghi: alla vigilia del vertice Ue in cui le politiche verdi e la competitività saranno al centro del dibattito dei leader, la Commissione europea ha presentato una revisione “mirata” del regolamento sulla deforestazione importata, allentando ulteriormente gli obblighi di rendicontazione per piccole e micro imprese.

E rinviando ancora i tempi per l’attuazione delle nuove regole sulle importazioni di soia, caffè e cacao, materie prime legate alla distruzione delle foreste. Nelle stesse ore, dal Parlamento europeo a Strasburgo è arrivato un ulteriore segnale di rallentamento: l’asse tra Ppe, Conservatori ed estrema destra è tornato a unirsi affondando un altro tassello dedicato alle aree boschive con il rigetto della proposta – presentata nel 2023 e sostenuta invece da Socialisti e Liberali – di creare un quadro comune di monitoraggio.

La legge sulla deforestazione era già stata rinviata di un anno nel nome della semplificazione e sarebbe dovuta entrare in vigore a fine 2025 per le grandi aziende e a giugno 2026 per le Pmi. Bruxelles aveva anticipato nelle scorse settimane di voler proporre un rinvio di un ulteriore anno del regolamento. Ma la nuova stretta si limita a rinviare al 30 dicembre 2026 l’applicazione delle norme solo per le piccole e microimprese e concedere un periodo di transizione di sei mesi senza sanzioni per quelle medie e grandi.

Se i tempi restano sotto controllo, il vero cambio di passo riguarda gli obblighi di rendicontazione. La Commissione propone infatti un alleggerimento per piccoli e micro operatori, tra cui gli agricoltori e gli operatori a valle che si occupano solo di trasformare o rivendere i prodotti sul mercato europeo. Per loro non sarà più necessario presentare le dichiarazioni di conformità, ma basterà una registrazione semplificata sulla piattaforma informatica prevista dal regolamento.

L’obbligo di due diligence completa resterà invece in capo agli operatori a monte, cioè a chi immette per primo i prodotti nel mercato dell’Ue. E Bruxelles ricorda che per essere considerata “piccola” un’azienda deve avere meno di 50 dipendenti e un fatturato non superiore a 18 milioni di euro (21 ottobre).

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