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Bruxelles (ANSA) – Bruxelles ha presentato ricorso all’Organizzazione mondiale del commercio per contestare l’inchiesta anti-sussidi aperta dalla Cina su alcuni prodotti lattiero-caseari dell’Ue. La Commissione europea ha fatto sapere di aver avviato una richiesta di consultazione al Wto, primo passo della procedura di risoluzione delle controversie commerciali. Se la procedura non dovesse portare a una soluzione “soddisfacente”, l’Ue potrebbe richiedere la costituzione di un panel per decidere sull’indagine.

L’inchiesta di Pechino è stata avviata in ritorsione ai dazi provvisori imposti da Bruxelles sulle importazioni di auto elettriche cinesi. La Cina ha espresso “rammarico” per la decisione annunciata da Bruxelles. In una nota, il ministero del Commercio cinese ha riferito di aver ricevuto “una richiesta di consultazione” sul tema dalla parte europea, assicurando che gestirà la questione “in conformità con le regole pertinenti del Wto”.

Il nodo centrale della contesa restano però i veicoli elettrici e i maxi-sussidi elargiti dal Dragone alla sua industria per conquistare il Vecchio Continente. L’implementazione dei dazi fino al 36% – e per un massimo di cinque anni – annunciati a luglio dall’esecutivo guidato da Ursula von der Leyen continua a tenere banco tra le diplomazie continentali.

A metà luglio, in un primo voto consultivo, i Ventisette erano apparsi inclini a optare per la scure dei dazi: dodici i governi – tra cui l’Italia – decisi a dare un segnale forte a Pechino contro undici astenuti, trainati dalla Germania da sempre tra i più riluttanti alle misure protezionistiche. Soltanto quattro i contrari: Ungheria, Slovacchia, Malta e Cipro. Ora il voto decisivo, previsto inizialmente per il 25 settembre, è stato rinviato con tutta probabilità ai primi giorni di ottobre (23 settembre).

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