Bruxelles (ANSA) – I 27 capi di stato e di governo dell’Unione Europea al vertice straordinario sulla difesa si trovano d’accordo e danno luce verde al piano ‘ReArm’ proposto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen. “L’Europa affronta un pericolo chiaro, dobbiamo essere in grado di proteggerci”, ha scandito la tedesca accanto a Volodymyr Zelensky e al presidente del Consiglio Antonio Costa.
“Sentiamo la vostra vicinanza, siamo contenti di non essere soli”, ha ribattuto il leader ucraino reduce da una settimana a dir poco traumatica. Ecco, il senso del summit – oltre a “scrivere la prima pagina del libro della difesa comune europea”, come spiega un alto funzionario Ue – è proprio quello di riaffermare il sostegno del Vecchio Mondo alla causa ucraina e riprendere il cammino (strettissimo) verso una pace giusta, evitando se possibile la capitolazione.
L’Europa affronta un pericolo chiaro, dobbiamo essere in grado di proteggerci
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea
Le discussioni hanno dunque toccato l’ampio spettro delle opzioni da perseguire: rafforzare la mano dell’Ucraina, con nuovi aiuti militari; esplorare le dinamiche della possibile coalizione dei volenterosi disponibile a mettere gli scarponi sul terreno una volta raggiunta la pace; coinvolgere Kiev nel piano di riarmo europeo, aprendole la via degli appalti congiunti incentivati dal nuovo fondo da 150 miliardi.
Se per la difesa comune sono tutti d’accordo (compreso il premier ungherese Viktor Orban), per la parte delle conclusioni dedicate all’Ucraina, in cui si enunciano dei principi cardine per la pace, il magiaro è entrato in conclave puntando i piedi. E non ha voluto sentire ragioni. L’escamotage allora è stata la dichiarazione del presidente Costa controfirmata dai 26, dimostrazione plastica della spaccatura.
L’eco della proposta di Emmanuel Macron di aprire un dibattito sulla condivisione dello scudo atomico francese ha fatto irruzione nei corridoi – il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito la sua lealtà all’ombrello Nato, dunque Usa, mentre per il polacco Donald Tusk “vale la pena” prenderla in considerazione – ma non è stata discussa al tavolo dei leader.
Quanto al ‘ReArm Europe’, appare assodato che i 27 chiederanno alla Commissione di fare persino di più di quanto proposto. Berlino ha ottenuto un passaggio in cui si chiede di esplorare “ulteriori misure” – seppur garantendo al contempo la “sostenibilità del debito” – per “facilitare una spesa significativa per la difesa a livello nazionale in tutti gli Stati membri” (6 marzo).
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