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Bruxelles (ANSA) – La Commissione europea ha stilato una nuova maxi-lista di controdazi per rispondere alle tariffe ‘reciproche’ e sulle auto annunciate dagli Stati Uniti. L’elenco, in consultazione pubblica fino al 10 giugno, include prodotti simbolo dell’export americano: dalle carni bovine e suine al merluzzo dell’Alaska, dai suv e pick-up agli aeromobili legati alla produzione Boeing.

Nel mirino anche il bourbon, finora risparmiato. La risposta, da 95 miliardi di euro, scatterà in assenza di un’intesa con Washington. Dopo la consultazione, l’elenco potrà essere rivisto e dovrà essere approvato dai Paesi membri. Bruxelles valuta anche restrizioni su alcune esportazioni verso gli Usa – rottami di acciaio e prodotti chimici – per altri 4,4 miliardi.

Il pacchetto rischia tuttavia di alimentare malumori tra i Ventisette. A preoccupare è soprattutto il timore di una spirale di ritorsioni deleteria per Paesi come Italia e Francia, impegnate a tenere la guardia alta a difesa delle proprie eccellenze, dalle bollicine all’agroalimentare. Anche per questo, Bruxelles ribadisce che i controdazi scatteranno solo in caso di una mancata intesa.

L’Ue rimane “pienamente impegnata a trovare soluzioni negoziate”, ha assicurato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ancora convinta che “si possano concludere buoni accordi a vantaggio di consumatori e imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ma consapevole anche della necessità di “prepararsi” a ogni scenario. Una cornice nella quale tutte le ipotesi restano aperte, comprese eventuali stangate sulle Big Tech.

L’Ue presenterà inoltre un ricorso formale all’Organizzazione mondiale del commercio contro gli Stati Uniti, contestando i dazi annunciati da Donald Trump. “L’Ue è fermamente convinta che questi dazi rappresentino una violazione palese delle regole fondamentali del Wto”, si legge in una nota della Commissione. “L’obiettivo è riaffermare che le norme concordate a livello internazionale sono importanti e non possono essere ignorate unilateralmente da alcun membro del Wto, compresi gli Usa” (8 maggio).

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