Roma (ANSA) – Tre accordi dal valore di poco più di cento milioni di euro. È quanto ha portato in dote alla Tunisia Giorgia Meloni nella sua quarta visita in dieci mesi a Kais Saied, partner “prioritario” nel Piano Mattei, a cui promette sostegno per l’applicazione del Memorandum con la Ue e a cui chiede di stringere le maglie delle partenze di migranti irregolari verso l’altra sponda del Mediterraneo.
Un flusso che rischia di aumentare con l’avvicinarsi dell’estate, nel rush finale della campagna per le Europee. Meloni, accompagnata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e da quella dell’Università Anna Maria Bernini, ha ringraziato il presidente tunisino per il lavoro “contro i trafficanti di esseri umani”. E ha prospettato che l’Italia “possa fare molto di più sul fronte della migrazione legale”. Di fronte si è trovata un interlocutore deciso a ribadire che il suo Paese “rifiuta di essere un punto di insediamento o di transito per i migranti irregolari”.
“Noi sappiamo che la Tunisia non può diventare il paese di arrivo dei migranti – ha aggiunto Meloni nelle dichiarazioni in un video diffuso da Palazzo Chigi -, su questo va rafforzata la cooperazione, vogliamo coinvolgere le organizzazioni internazionali, lavorare sui rimpatri ma soprattutto sui flussi regolari”. La linea è quella dei decreti flussi sempre più ampi, come l’ultimo che, ha ricordato, “consente a circa 12mila tunisini formati di poter venire legalmente in Italia”.
In quest’ottica va l’accordo su alta formazione e ricerca che Bernini ha firmato con il suo omologo tunisino. Il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli ha siglato quello che garantisce 50 milioni di euro di sostegno al (precario) bilancio generale dello Stato tunisino, focalizzato sulla promozione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili. A 55 milioni di euro ammonta invece la linea di credito a favore delle piccole e medie imprese tunisine aperta da Roma con Cdp (17 aprile).
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