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Bruxelles (ANSA) – La premier Giorgia Meloni si è recata domenica al Cairo insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e ad altri leader europei per firmare un accordo da 7,4 miliardi di euro con il presidente Abdel Fattah el-Sisi principalmente con l’obiettivo di arginare l’immigrazione e combattere i trafficanti di essere umani, sulla falsariga dell’intesa da 150 milioni di euro siglata lo scorso anno con la Tunisia.

Il memorandum d’intesa rientra nel Piano Mattei del governo italiano per creare una nuova partnership con i paesi africani per affrontare le cause profonde della migrazione irregolare e trasformare l’Italia in una sorta di hub per le forniture energetiche dall’Africa all’Europa mentre il continente cerca di ridurre la propria dipendenza sulle forniture russe di petrolio e gas dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

Insieme alle due leader c’erano il primo ministro belga Alexander de Croo, il cui paese detiene la presidenza di turno dell’Ue, il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, il cancelliere austriaco, Karl Nehammer, e il presidente cipriota, Nikos Christodoulidis. L’Egitto, come la Tunisia, è considerato un partner chiave negli sforzi per arginare la migrazione irregolare dal Nord Africa verso l’Unione. “La giornata di oggi segna una nuova pietra miliare nelle relazioni Ue-Egitto”, ha detto von der Leyen. Il nuovo accordo, dopo quello con la Tunisia, è stato accusato dai critici, compresa l’opposizione italiana, di “premiare la repressione” e di “assecondare i dittatori”.

Il centrosinistra italiano ha esortato Meloni a ottenere garanzie da Sisi sul caso di Giulio Regeni, uno studente italiano torturato a morte al Cairo all’inizio del 2016, per il cui omicidio quattro ufficiali dell’intelligence egiziana sono sotto processo in contumacia a Roma.”L’Italia pone tendenzialmente sempre questa questione, dopodiché come sapete c’è un processo in Italia in cui noi siamo andati avanti a fare quello che dobbiamo fare, e il lavoro che stiamo facendo non cambia la nostra posizione sulla materia” ha detto la premier dopo l’incontro con Sisi (17 marzo).

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