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Roma (ANSA) – La leader di Fratelli d’Italia (FdI) Giorgia Meloni ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, divenendo la prima prima donna italiana Presidente del Consiglio.Meloni ha assunto la guida del governo da Mario Draghi dopo che il suo partito ha vinto le elezioni del mese scorso con il 26% dei voti. “Ecco la squadra di Governo che, con orgoglio e senso di responsabilità, servirà l’Italia. Adesso subito al lavoro”, ha twittato la premier Meloni appena uscita dal Quirinale dopo il giuramento del suo governo.

I primi contatti internazionali sono arrivati subito dopo, con le telefonate ad Ursula Von der Leyen e ai vertici delle istituzioni europee con cui, assicura, il nuovo governo di centrodestra è “pronto a collaborare”. L’esito del Consiglio europeo, crisi energetica, guerra in Ucraina, attuazione del pnrr e politiche di coesione, un prossimo viaggio a Bruxelles: secondo quanto si apprende sarebbero stati questi i principali temi al centro dei colloqui telefonici di oggi tra Meloni e i vertici delle Istituzioni europee.

“Dobbiamo assolutamente lavorare per un rapido intervento di riduzione dei prezzi dell’energia per famiglie ed imprese” avrebbe detto Meloni. Il dossier energia, d’altronde, è quello in cima alla lista delle preoccupazioni del nuovo governo. Meloni ringrazia via social tutti i leader stranieri che le hanno fatto gli auguri per l’incarico, compresi l’ungherese Viktor Orban e il polacco Mateusz Morawiecki. Al presidente Volodymyr Zelensky ribadisce che l’Italia sarà “sempre” dalla parte dell’Ucraina, e al presidente Usa Joe Biden ha detto di non vedere l’ora di rafforzare “amicizia e partnership transatlantica, fondata su valori comuni”.

La premier ha incontrato in serata il presidente francese, Emmanuel Macron. Nel corso del colloquio, seppur informale, sono stati discussi tutti i principiali dossier europei: la necessità di dare risposte veloci e comuni sul caro energia, il sostegno all’Ucraina, la difficile congiuntura economica, la gestione dei flussi migratori (22 ottobre).

‘Arrivederci Mario’, l’omaggio dell’Ue a Draghi

Bruxelles (ANSA) – Un lungo applauso, un video-ricordo, un arrivederci che forse, per più di un leader, nasconde anche la speranza di un ritorno. L’ultimo Consiglio Ue di Mario Draghi alla guida del governo italiano è stato quello dell’omaggio di Bruxelles ad un primo ministro con cui né Ursula von der LeyenCharles Michel hanno mai fatto mistero di avere un rapporto speciale.

“Grazie Mario. Ti auguriamo il meglio per il futuro. Whatever it takes” ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio europeo. Al premier italiano è stato consegnato anche un regalo (lo stesso che aveva ricevuto nel dicembre scorso Angela Merkel), un’opera d’arte del franco-olandese Maxim Duterre, che evoca l’Europa Building, sede dei vertici europei. Vertici che sono stati ripercorsi nella clip trasmessa alla riunione dei 27, con una digressione al passato, al celebre whatever it takes quando Draghi era a capo dell’Eurotower.

Sul futuro di Draghi c’è chi ipotizza una sua candidatura alla guida della Nato con la scadenza di Jens Stoltenberg alle porte. Il diretto interessato manterrà la discrezione più assoluta. A chi, in conferenza stampa, gli ha fatto notare la nostalgia già visibile tra i leader, per la sua mancanza, Draghi ha risposto con realismo, sorridendo: “Non cederei troppo, e non l’ho fatto nemmeno in passato, su questa nostalgia della mancanza di Draghi … queste cose di solito sono esagerate..”

Poi il premier è tornato serio, spiegando di “non dare consigli” al nuovo governo “ma la testimonianza del lavoro fatto” e il tentativo di “una transizione serena”. Allontanando, proprio mentre Giorgia Meloni si apprestava a ricevere l’incarico al Colle, lo spettro di una reazione negativa dei mercati al suo addio: “L’Italia – ha detto Draghi – è uno Stato molto forte e ha mostrato un’enorme potenza e credibilità. E le performance economiche italiane stanno andando molto bene” (21 ottobre).

Intesa Ue sul gas, crolla il prezzo. Draghi: ‘Accolte le nostre proposte’

Bruxelles (ANSA) – Dopo una lunga notte di trattative, il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo sul capitolo energia che permette al premier Mario Draghi di congedarsi da Bruxelles con un passo avanti sul tetto al prezzo del gas per frenare i rincari e uno spiraglio per immaginare nuovi strumenti di debito comune con cui fare scudo alla crisi economica.

La chiave di volta è in una ‘clausola di fiducia’ sull’intero pacchetto che è riuscita a convincere Berlino di un compromesso che, ha evidenziato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, con il solo annuncio ha già portato in basso i prezzi, crollati sull’indice di riferimento europeo Ttf a 112 euro al megawattora.

“Abbiamo sempre detto che la risposta alla crisi deve essere europea” per “preservare l’unità dei nostri Paese”, ha scandito il premier in conferenza stampa. Un’unità che l’accordo politico raggiunto ha messo in evidenza e che “nessuno prima della riunione poteva immaginare”, ha rimarcato.

Il price cap dinamico temporaneo sul gas è sopravvissuto finora alle riserve tedesche (e non solo) grazie alle salvaguardie contenute nell’articolo 23 del Regolamento proposto dalla Commissione lo scorso 18 ottobre. La più importante recita un adagio vitale per Berlino: non mettere a repentaglio la sicurezza dell’approvvigionamento di gas. E, condizione necessaria poi per L’Aja, non comportare un aumento complessivo dei consumi.

Le misure non cambiano da quelle messe sul tavolo dalla Commissione europea: si va dalla piattaforma aggregata per il gas – obbligatoria per una quota del 15% del volume totale degli stoccaggi in Europa – fino a un price cap al gas nella formazione dell’elettricità. Modello in gergo noto come eccezione iberica perché già attuato da Spagna e Portogallo, caldeggiato dalla Francia ma non dalla Germania, e sul quale si potrebbe aprire la strada per un nuovo Sure sull’energia.

Le rigoriste Berlino e L’Aja scacciano l’eventualità, ribadendo che i fondi già a disposizione nel NextGenerationEu sono sufficienti a fronteggiare la crisi e che i prezzi del gas non sono destinati a subire ulteriori picchi almeno fino alla prossima primavera – quando poi il nuovo indice di riferimento alternativo al Ttf sarà pronto. Bruxelles però ha promesso un’analisi per capire almeno se vi sia la possibilità di rinforzare il RePowerEu. Un altro “piccolo passo” in avanti e una dote in più nell’eredità che lascia Draghi (21 settembre).

Allarme Fmi, metà eurozona in recessione, anche l’Italia

New York (ANSA) – Un “mix tossico di alta inflazione e crescita fiacca” pesa sull’Europa: “questo inverno più della metà dei paesi nell’area euro sperimenterà una recessione tecnica, con almeno due trimestri consecutivi” di crescita negativa. Lo afferma Alfred Kammer, il responsabile del Dipartimento europeo del Fmi.

Fra i paesi che scivoleranno in recessione tecnica ci sono Germania e Italia (che avranno tre trimestri consecutivi di contrazione a partire dal terzo trimestre del 2022), precisa il Fondo osservando che la “guerra in Ucraina manterrà alta l’incertezza, con la bilancia dei rischi al ribasso per la crescita e al rialzo per l’inflazione. 

Nelle economie avanzate dell’Europa, inclusa l’area euro, una politica monetaria più stringente sarà probabilmente necessaria nel 2023 a meno che l’attività e l’inflazione non si indeboliscano più del previsto, dice Kammer, sottolineando come “continuare ad alzare i tassi di interesse è al momento un’assicurazione contro rischi che richiederebbero risposte dalle banche centrali ancora più forti e dolorose andando avanti” (23 ottobre).

Ue stilerà proposte per dare asset russi a Ucraina

Bruxelles (ANSA) – Il Consiglio Europeo ha dato mandato alla Commissione Europea di “studiare della proposte” per poter usare i fondi statali sequestrati alla Russia a inizio della guerra e usarli per aiutare l’Ucraina. Gli esperti stanno esaminando la questione da mesi ma ora c’è un’urgenza maggiore, vista la crisi energetica, e si passerà anche all’analisi legale dell’operazione (21 ottobre).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.