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Bruxelles (ANSA) – Il Consiglio Europeo si è concluso senza adottare le conclusioni sull’immigrazione. “Nel corso del Consiglio Europeo due paesi su 27, la Polonia e l’Ungheria, si sono dette contrarie sia alla sostanza che al metodo con cui si è arrivati ad approvare il Patto sulla migrazione, ovvero a maggioranza qualificata, e hanno una interpretazione differente delle precedenti conclusioni ma altri 25 sono invece d’accordo” ha detto il il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel in conferenza stampa al termine del vertice. “Dobbiamo restare calmi – ha aggiunto – il patto è stato approvato e lavoreremo nella sede del trilogo per la sua definitiva messa in pratica”.

Lo stesso Michel aveva chiesto alla premier Giorgia Meloni di mediare con i primi ministri ungherese, Viktor Orban, e polacco, Mateusz Morawiecki ma, hanno riferito fonti europee, “la mediazione è fallita”. “Non sono delusa mai da chi difende i propri interessi nazionali. La loro posizione non riguarda la dimensione esterna che è la priorità italiana ed è l’unione modo per affrontare la migrazione mettendo d’accordo tutti” è stato il commento di Meloni. “La questione che pongono polacchi e ungheresi non è peregrina, sono probabilmente i due paesi che si stanno occupando più di profughi ucraini, lo fanno con risorse Ue che non sono sufficienti”, ha spiegato Meloni confermando che mercoledì sarà a Varsavia. “Continuerò a lavorare” per una mediazione con i 25 “ma più difficile”, ha detto.

La Francia brucia, Macron annulla la visita in Germania

Parigi (ANSA) – Tensione sempre altissima in Francia, dove nel pomeriggio si sono svolti i funerali di Nahel, il 17enne di Nanterre la cui morte – per mano di un poliziotto – ha infiammato il paese. Tensione e commozione alla moschea, a migliaia hanno chiesto “giustizia per Nahel” ma non ci sono stati incidenti. Si va però verso una quinta notte di scontri, ancora 45.000 poliziotti schierati con rinforzi “enormi” annunciati da Gérald Darmanin per le due città più a rischio nelle ultime ore, Lione e Marsiglia. Emmanuel Macron intanto “vuole restare in Francia nei prossimi giorni”, ed ha rinviato la visita di stato in Germania che era in programma da domani. Blindati, elicotteri, reparti speciali della GIGN: a Marsiglia e Lione, le due città che la notte tra venerdì e sabato hanno più sofferto per la violenza degli incidenti, hanno visto affluire una quantità senza precedenti di rinforzi. Darmanin ha assicurato di aver “impegnato mezzi enormi” nelle due città “senza sguarnire il resto”. Tanto da evitare di dichiarare il coprifuoco che in molti invocavano.

A fronte dell’impressionante numero di fermati ieri notte, oltre 1.300, sono stati segnalati 1.350 veicoli incendiati, 266 edifici in fiamme o danneggiati gravemente, fra cui 26 municipi e 24 scuole. Minore il numero degli incendi sulle strade (cassonetti e arredo urbano), 2.560. Mentre sono stati 31 gli assalti ai commissariati, 16 quelli ai posti di polizia municipale, 11 a caserme di gendarmeria. Almeno 79 i poliziotti e gendarmi feriti. Sia Darmanin, sia il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, hanno fatto eco all’appello lanciato ieri da Macron alle famiglie, affinché “tengano a casa” i figli minorenni: “Bisogna ripetere ai genitori di badare ai loro ragazzi – ha detto il guardasigilli – i genitori che non se ne interessano e quelli che li lasciano andare in giro la notte pur sapendo dove vanno, rischiano 2 anni di carcere e 30.000 euro di multa. Non spetta allo stato educare i bambini, lo stato può aiutare i genitori ma non può sostituirsi a loro” (1 luglio).

Stoccolma autorizza il rogo del Corano, l’ira di Ankara

Roma / Istanbul (ANSA) – A pochi giorni dal vertice di Vilnius, dell’11 e 12 luglio, dove la Svezia auspica progressi per il suo ingresso nella Nato, malgrado l’opposizione turca, e durante la celebrazione dell’Eid al-Adha, la festa celebrata dai musulmani di tutto il mondo in memoria del sacrificio di Abramo, un nuovo rogo del Corano si è svolto oggi a Stoccolma, destando l’ira di Ankara che ha parlato di un “atto spregevole”, e facendo montare la rabbia del mondo islamico. Dopo avere ricevuto l’autorizzazione da parte delle forze dell’ordine, a seguito della sentenza della Corte d’Appello secondo cui era sbagliato che la polizia rifiutasse le manifestazioni a causa del rischio di un attentato, un centinaio di persone si sono radunate verso l’ora di pranzo di fronte alla moschea di Medborgarplatsen, nel quartiere centrale di Sodermalm a Stoccolma per assistere al provocatorio gesto di un cittadino iracheno di 37 anni, Salwan Momika.

L’uomo ha dato fuoco al libro sacro dei musulmani, dopo averlo calpestato, averci messo dentro delle fette di bacon (cibo bandito dai musulmani), proferito parole offensive nei confronti dell’Islam e avere sventolato una bandiera svedese. Ma le sue gesta non sono piaciute a molti dei presenti alla manifestazione che hanno protestato, creando momenti di tensione. “Coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Nato non possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi”, ha tuonato Fahrettin Altun, il direttore delle comunicazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, precisando che “chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice”. Si fa dunque sempre più irto il cammino di Stoccolma verso l’Alleanza Atlantica, malgrado il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg abbia affermato che sia “arrivato il momento di far entrare la Svezia nella Nato come membro a tutti gli effetti” (28 giugno).

Ue verso norme rafforzate sulla privacy, lente su Big Tech

Bruxelles (ANSA) – Nuove regole procedurali comuni per aiutare le autorità nazionali per la protezione dei dati a cooperare nelle indagini transfrontaliere, comprese quelle sulle Big Tech. E’ il contenuto della proposta per rafforzare l’applicazione del regolamento Ue sulla privacy (Gdpr) che la Commissione europea si appresta a presentare martedì 4 luglio. Il piano “rafforzerà la fiducia dei cittadini facilitando una risoluzione più rapida delle indagini e riducendo il numero di dispute tra le autorità di controllo” dei Ventisette “nei casi transfrontalieri”, si legge nell’ultima bozza della proposta, di cui l’ANSA ha preso visione (2 luglio).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.