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Bruxelles (ANSA) – Se l’Unione europea non vuole limitarsi a “gestire le crisi” e aspirare invece ad essere “un attore globale in grado di plasmare il futuro”, contribuendo alla “costruzione di un ordine multipolare ancorato alla cooperazione internazionale”, deve “rafforzare i legami” e puntare “all’autonomia strategica, mattone dopo mattone”. Questo significa prendere “sul serio” l’allargamento. Ai Balcani, ma anche all’Ucraina, alla Moldavia e – in prospettiva – alla Georgia. Cerchiando già una data sul calendario, dando prova di credibilità.

“Nel preparare la prossima agenda strategica dell’Ue, dobbiamo porci un obiettivo chiaro: credo che entro il 2030 dovremo essere pronti – da entrambe le parti – ad allargarci” ha proposto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un discorso d’indirizzo al forum sloveno di Bled. “Ciò significa – ha notato – che il prossimo bilancio a lungo termine dell’Ue dovrà includere i nostri obiettivi comuni”.

Il tema dell’allargamento sarà al centro del Consiglio informale dei leader d’inizio ottobre a Granada, in Spagna. Sempre a ottobre, poi, è atteso il report annuale della Commissione sui progressi compiuti dai Paesi candidati all’Ue e probabilmente a dicembre il Consiglio Europeo sarà chiamato a esprimersi sull’apertura dei negoziati d’adesione con Kiev. Il dossier dell’allargamento, tornato in cima alle priorità dell’Ue dopo l’invasione russa dell’Ucraina, pone un’altra questione, quella della capacità del blocco di assorbire nuovi membri.

“Il pericolo sta nel pensare di potersi allargare senza riforme”, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron in occasione della riunione annuale degli ambasciatori francesi a Parigi. “Posso testimoniare che è già abbastanza difficile per l’Europa avanzare su temi sensibili con 27 membri: con 32 o 35 membri non sarà più facile”. Il presidente francese ha chiesto allora l'”audacia”, di accettare “una maggiore integrazione in alcune aree” e “forse anche un’Europa a più velocità” (28 agosto).

Borrell, Ue al lavoro su sanzioni contro i golpisti in Niger

Bruxelles/Toledo (ANSA) – L’Ue valuterà l’imposizione di sanzioni mirate contro i golpisti in Niger. “Vedremo come potremo continuare ad appoggiare l’Ecowas. L’Idea è che ci siano soluzioni africane a problemi africani ma supportando tutto ciò che la comunità dei Paesi Ecowas decida. Discuteremo la possibilità di applicare sanzioni contro i golpisti in Niger” ha spiegato l’Alto Rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell a margine della riunione dei ministri della Difesa dell’Ue a Toledo.

Il capo della diplomazia europea si è soffermato quindi sulla situazione in Gabon dove, a un mese dal golpe nel Niger, un gruppo di militari ha annunciato l’annullamento delle elezioni e lo scioglimento di “tutte le istituzioni della Repubblica” del Paese dell’Africa centrale poche ore dopo la rielezione del presidente, Ali Bongo Ondimba. “La situazione in Gabon è confusa. Se il golpe militare sarà confermato, ciò accrescerà l’instabilità nell’intera regione” ha detto. “Tutta la regione è in una situazione veramente difficile. E oggi i ministri della Difesa e quelli degli Esteri domani discuteranno di come mettere in campo la nostra strategia. E’ un dossier importante per l’Europa”, ha aggiunto.

“L’Italia continua a essere impegnata per una soluzione diplomatica della crisi in Niger e anche della più recente in Gabon, lavorando in stretto coordinamento con i partner” ha affermato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, citato in una nota della Farnesina, aggiungendo che “è fondamentale che i Paesi europei mantengano una piena unità d’intenti nella ricerca di una via d’uscita pacifica che assicuri pace e stabilità all’intera regione del Sahel, lavorando d’intesa coi partner regionali” (30 agosto).

Dall’Ema via libera al vaccino anti-Covid aggiornato

Bruxelles (ANSA) – Disco verde dell’Agenzia europea del farmaco al vaccino Comirnaty adattato e mirato alla sottovariante Omicron XBB.1.5. Il ceppo “è strettamente correlato ad altre varianti attualmente in circolazione”, si legge in una nota dell’Ema, quindi “si prevede che il vaccino contribuisca a mantenere una protezione ottimale contro il Covid causato da queste altre varianti”.

Il vaccino può essere utilizzato negli adulti e nei bambini a partire dai 6 mesi di età. Gli adulti e i bambini a partire dai 5 anni di età che necessitano di vaccinazione dovrebbero ricevere una singola dose, indipendentemente dalla loro storia vaccinale contro il Covid. Il Comirnaty è il primo vaccino aggiornato per proteggere dalle ultime varianti del virus del Covid a ricevere una valutazione positiva dell’Ema. L’Ue dovrebbe formalizzare l’autorizzazione nel giro di qualche ora.

Comirnaty è stato autorizzato per la prima volta nell’Ue nel dicembre 2020, con versioni adattate mirate ai ceppi BA.1 e BA.4-5 che hanno ottenuto un’ulteriore autorizzazione nel settembre 2022. “Dalla prima autorizzazione di Comirnaty – ricorda Ema in una nota – le autorità hanno acquisito una conoscenza approfondita sulla sicurezza del vaccino. Gli effetti collaterali sono generalmente lievi e di breve durata”. Ema sta valutando altri vaccini aggiornati alle varianti in circolazione: una procedura è iniziata il 7 agosto, la seconda il 24 agosto (30 agosto).

L’Italia ha violato i diritti di una bambina nata da maternità surrogata

Strasburgo (ANSA) – Lo Stato italiano ha violato i diritti di una bambina, nata nel 2019 in Ucraina con il ricorso alla maternità surrogata, impedendo il riconoscimento legale del rapporto di filiazione con il padre biologico, e facendo di lei un’apolide. L’ha stabilito la Corte europea dei diritti umani giudicando l’Italia colpevole di aver violato il diritto alla vita familiare e privata della bambina di cui non svela le generalità. La Corte ha inoltre stabilito che le autorità italiane dovranno versare alla bimba 15 mila euro per danni morali e 9.536 per le spese legali sostenute dal padre biologico e la madre intenzionale.

A portare il caso alla Corte di Strasburgo nel settembre del 2021 sono stati il padre biologico e la madre intenzionale della bambina, entrambi cittadini italiani, e di cui nella sentenza non vengono indicate le generalità. Il ricorso a Strasburgo è stato introdotto dopo che i due si sono visti rifiutare ripetutamente dagli uffici dell’anagrafe e dai tribunali italiani il riconoscimento legale del legame con la bimba. Nel ricorso si specifica che “il rifiuto delle autorità nazionali di riconoscere il padre biologico e la madre intenzionale come suoi genitori, da un lato, e il fatto che non avesse la cittadinanza, dall’altro, la ponevano in uno stato di grande incertezza giuridica”.

La piccola, afferma l’avvocato della coppia, Giorgio Muccio, non ha documenti d’identità, né tessera sanitaria, o accesso alla sanità e istruzione pubblica. Nella sentenza la Corte di Strasburgo riconosce che la piccola, che ha 4 anni, “è stata tenuta fin dalla nascita in uno stato di prolungata incertezza sulla sua identità personale”, e conclude che “i tribunali italiani hanno fallito nell’adempiere all’obbligo di prendere una decisione rapida per stabilire il rapporto giuridico della bimba con il padre biologico” (31 agosto).

Per la Corte europea dei diritti umani le elezioni in Bosnia ‘non sono democratiche’

Strasburgo (ANSA) – Le elezioni in Bosnia-Erzegovina “non sono democratiche” perché in base al sistema politico attualmente in vigore i principali gruppi etnici, “popoli costituenti” – bosgnacchi, croati e serbi – godono di una posizione privilegiata. Lo afferma la Corte europea dei diritti umani (Cedu) nella sentenza sul ricorso presentato da un cittadino bosniaco che denuncia il fatto che a causa di una combinazione di requisiti territoriali ed etnici applicabili alle elezioni legislative e presidenziali, non è stato in grado di votare per i candidati di sua scelta nel 2022. La Cedu evidenzia che “le attuali disposizioni hanno reso la rappresentanza etnica più rilevante di quelle politica, economica, sociale, filosofica e di altro tipo, amplificando così le divisioni etniche nel Paese e minando il carattere democratico delle elezioni” (29 agosto).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.