Have the article read by OpenAI (Beta). Please note that AI translations may take some time to process.

Bruxelles (ANSA) – Al vertice di Vilnius la Nato farebbe bene a parlare della centrale nucleare di Zaporizhzhia e non di dare nuove armi all’Ucraina. “Dopotutto la stragrande maggioranza dei membri dell’Alleanza si troverà nella zona di impatto diretto se dovesse accadere qualcosa nello stabilimento”. A evocare l’incidente atomico, proprio nei giorni del summit, è la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, habitué delle provocazioni. La capitale lituana sarà blindata e difesa come non mai.

D’altra parte sono giorni che la Russia accusa Kiev di voler attaccare la centrale e Kiev respinge tutto al mittente, sostenendo che è proprio Mosca a volere il disastro e tenta di coprire le sue tracce con un’operazione di disinformazione da manuale. Per i servizi d’intelligence alleati, che monitorano la situazione con attenzione, non vi sono indicazioni che la centrale sia a rischio, nonostante gli allarmi lanciati da Volodymyr Zelensky.

La Germania ha dislocato 12 batterie Patriot per proteggere i cieli, la Spagna i Nasams, la Francia pattuglierà con gli aerei spia Awacs e i caccia Rafale (e già che c’è schiererà a terra 4 obici semoventi Caesar), la Finlandia e la Danimarca contribuiranno con altri jet, il Regno Unito con unità anti-drone e la Polonia, insieme a Berlino, porterà le forze speciali assistite dagli elicotteri d’assalto; altri alleati stanno poi inviando attrezzature per far fronte a potenziali attacchi chimici, biologici, radiologici e nucleari.

Il timore più pressante è quello di attacchi ibridi. Alcune fonti bene informate segnalano come, dal 4 al 24 luglio, la Bielorussia abbia abolito l’obbligo del visto con 73 Paesi del mondo; una mossa che potrebbe presagire un arrivo in massa di migranti, come accaduto nell’estate-autunno del 2021. La Polonia sta inviando mille uomini e quasi 200 unità di equipaggiamento della 12ma e 17ma brigata nell’est, ai confini con la Bielorussia, proprio per fronteggiare ogni possibile “tentativo di destabilizzazione” (9 luglio).

Accordo sul piano per la produzione di munizioni

Bruxelles (ANSA) – L’Unione europea ha raggiunto l’accordo politico sul piano per aumentare la produzione di munizioni a un milione di pezzi l’anno. L’Act in support of ammunition production (Asap), proposto a maggio dalla Commissione europea, prevede un fondo da 500 milioni di euro dal bilancio comunitario per il co-finanziamento dei progetti industriali nazionali per le munizioni e apre la strada alla possibilità per i Paesi di usare parte dei fondi del Pnrr e di coesione per sostenere la produzione. Il piano contribuirà ad aumentare le consegne di armi da artiglieria all’Ucraina. La firma finale e l’entrata in vigore sono attese entro fine luglio. “L’Act in support of ammunition production (Asap) aumenterà la capacità produttiva dell’Ue e ricostituirà le scorte. Questo accelererà la consegna di munizioni all’Ucraina in questa fase cruciale della guerra” ha commentato in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, salutando l’intesa raggiunta nella notte tra le istituzioni europee (7 luglio).

In Olanda è caduto il governo guidato da Rutte

Bruxelles (ANSA) – E’ crisi di governo in Olanda. A quanto riportano i media locali l’esecutivo guidato da Mark Rutte, il quarto con lo stesso primo ministro, è caduto sull’approvazione di alcune misure sulla migrazione e l’asilo, che ha spaccato l’alleanza di governo. La coalizione alla guida del IV governo Rutte era formata dal Partito popolare per la libertà e democrazia (VVD), di cui è membro lo stesso primo ministro, dai liberali di D66, dai cristiano democratici dell’Appello cristiano democratico (Cda) e dai calvinisti dell’Unione Cristiana (Cu). A dividere la coalizione, secondo il De Telegraaf, sono state le misure volte a limitare il ricongiungimento familiare dei migranti che ha visto da un lato i partiti VVD e CDA e dall’altro, più aperturista, liberali e calvinisti. Secondo il quotidiano olandese è probabile, che a questo punto, si torni al voto nel mese di ottobre (7 luglio).

Von der Leyen, ‘già annunciati 90 miliardi di investimenti sui chip’

Bruxelles (ANSA) – “Il Chips Act entrerà formalmente in vigore solo questo autunno, ma sta già generando uno slancio straordinario: da quando lo abbiamo proposto, nel febbraio dell’anno scorso, sono stati già annunciati più di 90 miliardi di euro di investimenti industriali in Europa”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in visita nel quartier generale di Imec a Leuven. I finanziamenti annunciati, ha sottolineato, riguardano ad esempio “12 miliardi in Polonia, 30 miliardi di euro per due fabbriche a Magdeburgo, ma vediamo anche investimenti a Dublino, Catania, Grenoble e Dresda” (7 luglio).

Qatargate: al via il cantiere Ue per la riforma etica interna

Bruxelles (ANSA) – Si apre il cantiere della riforma interna degli standard etici dell’Ue. A sette mesi dallo scoppio del Qatargate, lo scandalo di corruzione che nel dicembre scorso aveva fatto tremare il Parlamento europeo, prendono oggi il via i negoziati per istituire un organismo etico chiamato a presiedere il rispetto di “standard comuni, chiari, trasparenti e comprensibili” per tutti i membri e i funzionari Ue.

All’incontro odierno, presieduto dalla vicepresidente della Commissione europea responsabile per i Valori e la trasparenza, Vera Jourova, prendono parte i rappresentanti di alto livello di otto istituzioni: il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio Ue, la Corte di giustizia europea, la Bce, la Corte dei conti europea, il Comitato economico e sociale (Cese) e il Comitato europeo delle Regioni. L’8 giugno la Commissione europea aveva svelato la sua proposta per dare nuove norme comuni alle istituzioni comunitarie.

E il primo passo è rappresentato proprio dalla nascita del nuovo organismo, che non avrà tuttavia il potere di avviare indagini o comminare sanzioni, prerogative che restano nelle mani dell’Ufficio antifrode Ue (Olaf), della Procura europea (Eppo) e della Corte di giustizia Ue. “Puntiamo a istituire l’organismo molto rapidamente”, ha indicato Jourova, esortando “tutte le istituzioni a continuare a lavorare sodo per concludere l’importante accordo e fare in modo che l’organismo possa iniziare i propri lavori quanto prima” (7 luglio).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.