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Praga – Le organizzazioni agricole di sette paesi, compresa la Repubblica Ceca, hanno esortato il Consiglio dell’Unione Europea (UE) a rifiutare la proposta della prossima politica agricola europea. Secondo loro, tra l’altro, aumenterà drasticamente il costo della produzione alimentare. Oggi l’agenzia ČTK ha informato a riguardo la Camera Agraria della Repubblica Ceca, che ha aderito all’appello insieme ad organizzazioni della Croazia, Lettonia, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia. Attualmente la presidenza del Consiglio dell’UE è detenuta dalla Danimarca.

In generale, il bilancio dell’UE aumenterà, ma la Commissione intende destinare al settore agricolo, secondo la Camera Agraria della Repubblica Ceca, il 22% in meno rispetto ad ora. “Tenendo conto dell’inflazione, si tratta addirittura di un 45-50% in meno. Da ciò derivano anche cambiamenti fondamentali nella politica agricola, che includono l’abolizione dell’attuale sistema a due pilastri, secondo il quale i fondi sono finora destinati a investimenti o sono legati alla superficie o al numero di animali allevati,” hanno dichiarato le organizzazioni.

Secondo loro, la produzione aumenterà notevolmente di prezzo e, se i costi maggiorati si rifletteranno nei prezzi, c’è il rischio che i clienti europei non possano permetterseli e dovranno dare priorità alle importazioni dall’estero. “Questi alimenti provenienti da paesi terzi possono essere più economici, ma non saranno prodotti in conformità con elevati standard di produzione, saranno di qualità inferiore e con un’impronta di carbonio più alta,” hanno avvertito le organizzazioni agricole. Pertanto, vogliono che il Consiglio dell’UE si impegni a ritirare le proposte.

Il presidente della Camera Agraria della Repubblica Ceca Jan Doležal considera inaccettabile che la Commissione Europea abbia deciso cambiamenti senza un accordo con il pubblico esperto o senza condurre uno studio di impatto. “In queste condizioni non sarà più possibile produrre alimenti di qualità in Europa, il che porterà a un ulteriore indebolimento della nostra sicurezza alimentare,” ha sottolineato.

Oggi a Bruxelles, il ministro dell’agricoltura Marek Výborný (KDU-ČSL) ha criticato la proposta del nuovo bilancio pluriennale dell’UE. Secondo lui, la politica agricola dovrebbe rimanere una politica autonoma ed è necessario affrontare anche l’ammontare del bilancio per l’agricoltura, se l’UE vuole rimanere competitiva rispetto al resto del mondo. Secondo lui, non è solo lui a essere critico riguardo al bilancio, ma anche molti altri ministri dell’agricoltura.

Výborný ha definito problematico soprattutto il nuovo concetto di un’unica busta finanziaria per ogni stato membro. Cioè, che invece di un numero di programmi dovrebbe esistere solo un unico fondo nazionale, da cui verranno distribuiti i fondi per l’agricoltura o la politica di coesione. L’agricoltura ceca è, secondo Výborný, unica in Europa per quanto riguarda la struttura e la dimensione delle fattorie, e pertanto il ministro accoglierebbe favorevolmente se determinate questioni potessero essere regolate dai singoli stati membri secondo le proprie esigenze. (22 settembre)