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This article has been translated by Artificial Intelligence (AI). The news agency is not responsible for the content of the translated article. The original was published by AFP.

Parigi – L’Unione europea – grande importatore di pesci e frutti di mare – ha definito un quadro rigoroso per combattere la pesca cosiddetta illecita, non dichiarata e non regolamentata (INN), minaccia per gli ecosistemi e fonte di concorrenza sleale, ma i controlli rimangono insufficienti, secondo un’analisi pubblicata mercoledì.  

« L’efficacia delle regole (…) dipende dalla loro attuazione e gli Stati membri non rispettano i loro impegni », spiega Nikolas Evangelides, dell’ONG Pew Charitable Trusts, nel comunicato della Coalizione di lotta contro la pesca INN  (EU IUU Fishing Coalition).

La coalizione ha analizzato, per il periodo 2020-2023, dei rilievi che i Ventisette trasmettono alla Commissione.

Così, mentre almeno il 5 % dei pescaggi effettuati da navi non europee deve essere ispezionato, i Paesi Bassi non hanno mai raggiunto questo minimo e la Polonia lo ha superato solo nel 2020.

Altro punto critico: la verifica insufficiente dei « certificati di cattura » (documenti che garantiscono che i prodotti provengano da una pesca legale specificando la loro tracciabilità). (29 ottobre 2025)