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Bruxelles (ANSA) – La Commissione Ue ha presentato il piano industriale europeo per dare una spinta alle tecnologie a emissioni zero. Obiettivo del Net-Zero Industry Act “è quello di avvicinarsi o raggiungere, in aggregato, almeno il 40% del fabbisogno annuale di diffusione di tecnologie a zero emissioni prodotte nell’Ue entro il 2030”. Il testo indica otto fonti rinnovabili su cui puntare, tra le quali non si annovera il nucleare. Il piano, tuttavia, prevede “sostegni a tecnologie avanzate per produrre energia da processi nucleari con minimi scarti del ciclo del combustibile, reattori modulari di piccole dimensioni”.

Sul piano dei fondi l’Ue prevede che “una risposta più strutturale alle esigenze di investimento sarà fornita dal Fondo europeo di sovranità”. Tra le fonti di finanziamenti nel breve periodo, invece, il provvedimento cita il nuovo regime temporaneo sugli aiuti di Stato varato nei giorni scorsi e sottolinea che “diversi programmi di finanziamento dell’Unione, come lo Strumento per la ripresa e la resilienza, InvestEu, i programmi della politica di coesione o il Fondo per l’innovazione, sono disponibili per finanziare investimenti in tecnologie a zero emissioni”.

Complementare al Net Zero Plan è la proposta di regolamento e una comunicazione sulle materie prime critiche. L’obiettivo è garantire “un approvvigionamento sicuro, diversificato, abbordabile e sostenibile di materie prime fondamentali”. Il Raw Materials Act aggiorna l’elenco delle materie critiche e prevede una serie di azioni obbligatorie entro il 2030 tra le quali il tetto del 65% del consumo annuale dell’Ue di ogni materia prima strategica in ogni fase pertinente di trasformazione proveniente da un singolo Paese terzo e una quota di almeno il 10% di materie critiche estratte in Ue. Il tacito obiettivo è di ridurre la dipendenza dalla Cina nell’approvvigionamento delle materie prime critiche (16 marzo). 

La Corte penale internazionale emette un mandato di arresto contro Putin, Borrell: ‘è solo l’inizio’

Bruxelles (ANSA) – La Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto contro il presidente russo Vladimir Putin perché sarebbe “responsabile del crimine di guerra di deportazione illegale di popolazione (bambini) e di trasferimento illegale di popolazione (bambini) dall’Ucraina alla Russia”. “Con il mandato di arresto contro Vladimir Putin ci troviamo di fronte a un’importante decisione di giustizia internazionale e per il popolo ucraino: abbiamo sempre detto nell’Unione Europea che gli autori dei crimini in Ucraina dovranno essere ritenuti responsabili: questo è solo l’inizio del processo” ha dichiarato l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell. “L’Ue – ha aggiunto – sostiene il lavoro della Corte Penale Internazionale, non può esserci impunità” (17 marzo).

Ue lavora a una missione anti-trafficanti in Tunisia

Bruxelles (ANSA) – L’Unione Europea dovrà “raddoppiare gli sforzi” per combattere l’immigrazione illegale in Tunisia, che è esplosa nel corso dei primi mesi del 2023. Ora la Tunisia ha infatti rimpiazzato la Libia come Paese di prima partenza (il 60% degli arrivi in Italia proviene da qui) contribuendo al 164% di aumento del traffico nella rotta Mediterranea centrale nel 2023. Lo sostiene – a quanto apprende l’ANSA – un report del Servizio di Azione Esterna dell’Ue che finirà sul tavolo dei ministri degli Esteri al consiglio di lunedì. Tra le azioni, si propone una missione, definita “partnership operativa”, contro i trafficanti (17 marzo).

Negoziato fiume Serbia-Kosovo a Ohrid, poi Ue annuncia intesa

Negoziato fiume Serbia-Kosovo a Ohrid, poi Ue annuncia intesa

Bruxelles (ANSA) – Dodici ore di negoziati per trovare un bandolo della matassa lunga quasi un quarto di secolo. Poi, l’annuncio in nottata: il presidente serbo, Aleksandar Vucic, e il premier del Kosovo, Albin Kurti,  hanno raggiunto l’intesa sull’allegato di attuazione della proposta Ue per normalizzare le relazioni tra Belgrado e Pristina. Ad annunciarlo, l’alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, che insieme all’inviato speciale dell’Ue per i Balcani occidentali, Miroslav Lajcak, hanno mediato l’incontro di alto livello Belgrado-Pristina tenutosi a Ohrid, Macedonia del Nord.

“Serbia e Kosovo hanno raggiunto l’intesa sull’allegato di attuazione”, ha annunciato Borrell pur ammettendo che “sulla proposta più ambiziosa” avanzata da Bruxelles non si è invece riusciti a trovare un compromesso. L’incontro era stato convocato per finalizzare l’accordo proposto dall’Ue per normalizzare le relazioni tra i due Stati, adottandone l’allegato di attuazione. Una prima intesa era stata raggiunta il 27 febbraio a Bruxelles quando i due leader avevano concordato che “non sarebbero state necessarie ulteriori discussioni” sull’accordo di base.

“Pace, riconciliazione e sviluppo economico sono requisiti chiave per un rapido progresso dei Balcani Occidentali in direzione dell’Ue”, ha sottolineato Borrell prima di diffondere il testo dell’allegato di attuazione su cui c’è stata l’intesa annunciata dall’Ue. Un testo dove, nero su bianco, è scritto che Serbia e Kosovo “riconoscono che il mancato rispetto dei loro obblighi avrà conseguenze dirette e negative per i loro rispettivi processi di adesione all’Ue e per gli aiuti finanziari che ricevono da Bruxelles” (18 marzo).

Via libera di Turchia e Ungheria all’adesione della Finlandia alla Nato

Ankara/Bruxelles (ANSA) – Turchia e Ungheria hanno annunciato che procederanno alla ratifica dell’adesione della Finlandia alla Nato. “Abbiamo deciso di iniziare il processo di ratifica in Parlamento” ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo finlandese Sauli Niinisto ad Ankara. La Finlandia ha intrapreso “azioni autentiche e concrete” riguardo alle richieste della Turchia per avviare la ratifica dei protocolli di adesione, ha aggiunto.

Quanto alla ratifica dell’adesione della Svezia all’Alleanza Transatlantica, Erdoğan ha detto che l’approvazione della Turchia dipende da quello che farà il governo svedese. “Dal momento che non ci danno i terroristi non è possibile avere un approccio favorevole verso la Svezia”, ha spiegato il presidente turco in riferimento alla richiesta di estradizione in Turchia di sospetti militanti che vivono in Svezia per approvare l’adesione di Stoccolma alla Nato.

Dopo diversi rinvii, anche il Parlamento ungherese ha fissato il voto sulla ratifica dell’adesione della Finlandia alla Nato per lunedì 27 marzo. Il partito di maggioranza ungherese, Fidesz, ha deciso di “sostenere l’adesione della Finlandia alla Nato”, mentre nel caso della Svezia “la delegazione deciderà più avanti”, ha scritto su facebook il leader di Fidesz, Kocsis Máté. Turchia e Ungheria sono gli unici Paesi della Nato a non aver ratificato l’adesione dei due Paesi all’Alleanza Transatlantica. L’annuncio giunge all’indomani dell’incontro del premier ungherese, Viktor Orban, con Erdoğan, a margine del vertice dell’Organizzazione degli Stati turchi (17 marzo).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.