La Commissione Europea ha espresso la sua «preoccupazione» per l’annuncio della Cina di introdurre controlli rigorosi sulle esportazioni di terre rare e tecnologie correlate.
«Siamo preoccupati per questo annuncio e stiamo esaminando i dettagli», ha dichiarato il portavoce della Commissione, responsabile per le questioni commerciali, Olle Thorell, ricordando che la Presidente della Commissione e il Presidente del Consiglio Europeo avevano discusso di questo tema con il Presidente della Cina, Xi Jinping, durante il Vertice UE-Cina dello scorso luglio a Pechino. «La Commissione si aspetta che la Cina si comporti come un partner affidabile e garantisca un accesso stabile e prevedibile a materie prime critiche», ha affermato lo stesso portavoce, aggiungendo che «la Commissione continua il suo importante lavoro sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento di materie prime critiche».
«Seria preoccupazione» per i controlli sulle esportazioni di terre rare dalla Cina, esprime anche con un comunicato il gruppo dei Socialdemocratici al Parlamento Europeo. «Questi controlli, che vengono presentati come misure per la protezione della sicurezza nazionale, sono imposti per rafforzare la sovranità della Cina su materiali critici necessari per le industrie globali ad alta tecnologia e per l’energia verde», sottolinea il comunicato dei Socialdemocratici, che invitano la Commissione e gli Stati membri “a accelerare gli sforzi per sviluppare una catena di approvvigionamento di terre rare diversificata e resiliente, indipendente da qualsiasi singolo paese”.
Le terre rare sono fondamentali per molte tecnologie – dagli smartphone e veicoli elettrici ai sistemi di energie rinnovabili e applicazioni difensive. «Il controllo schiacciante della Cina sulla catena di approvvigionamento – che rappresenta oltre il 70% dell’estrazione e oltre il 90% della lavorazione e produzione di magneti – le conferisce un potere senza precedenti che comporta il rischio di destabilizzare i mercati globali e minare la concorrenza leale», sottolinea il Gruppo dei Socialisti e Democratici al PE. (9/10/25)