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Bruxelles (ANSA) – La partita resta in salita ma ora che il canale si è ufficialmente riaperto l’imperativo è arrivare presto ad un accordo con gli Stati Uniti. Nel day after della prima conversazione telefonica sui dazi tra Ursula von der Leyen e Donald Trump, è questo il messaggio arrivato dalla gran parte delle cancellerie europee. Ed è un principio che vede la Commissione Ue pienamente in linea.

Dal punto di vista strategico accelerare i negoziati sulle tariffe significa anche evitare nuove imboscate da parte di un interlocutore che resta imprevedibile. La telefonata intercorsa domenica tra von der Leyen e Trump non è stata la sola per la presidente della Commissione. Nelle stesse ore, la numero uno dell’esecutivo Ue ha sentito altri leader europei sul dossier dazi, tra cui Giorgia Meloni.

La premier italiana ha infatti portato avanti i suoi sforzi diplomatici per favorire il colloquio tra von der Leyen e Trump, confermando – viene spiegato da fonti di governo – il ruolo dell’Italia come ponte tra le due sponde dell’Atlantico, grazie alle eccellenti relazioni di Meloni con entrambi i leader. Fonti di Palazzo Chigi smentiscono invece che si stia lavorando a un vertice dei leader Ue a Bruxelles, con Trump in collegamento, prima del G7.

Le finestre per eventuali incontri tra Ue e Usa, al momento, restano quindi invariate: il G7 in Canada a metà giugno, il vertice Nato a L’Aja l’ultima settimana dello stesso mese. Con una possibile appendice: la partecipazione del presidente americano al Consiglio europeo che si terrà subito dopo il summit dell’Alleanza Atlantica e a dieci giorni da quel 9 luglio che decreta la fine della tregua commerciale tra Ue e Usa.

La telefonata tra la presidente della Commissione e Washington ha dato “nuovo slancio” alla trattative ma nel concreto le distanze restano. Gli Usa puntano a sostanziose concessioni su diversi tavoli, dall’energia al Tech. L’Ue mira ad un accordo di libero scambio più armonico, basato sulla formula “zero tassi per zero” (26 maggio).

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