Mosca (ANSA) – Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato al Cremlino i trattati di annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, alla presenza dei leader separatisti di questi territori, che hanno siglato a loro volta i documenti. Nel discorso di quasi un’ora che ha preceduto la cerimonia della firma, Putin ha riproposto la lista delle recriminazioni e delle accuse ai Paesi occidentali, lasciando cadere però una frase su un possibile cessate il fuoco. “Siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati”, ha detto.
La risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ammette repliche: Kiev non negozierà con la Russia fino a quando Putin ne sarà il presidente e ha chiesto anzi di entrare nella Nato con una procedura accelerata. Un modo, ha minacciato l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, per “accelerare l’inizio della Terza guerra mondiale”. Il segretario generale dell’Alleanza, Jens Stotenberg, per il momento frena: “L’ingresso di un Paese nella Nato deve essere decisa dagli alleati all’unanimità”.
L’Ue ha condannato “inequivocabilmente l’annessione illegale da parte della Russia” delle regioni ucraine. “Minando deliberatamente l’ordine internazionale basato sulle regole e violando palesemente i diritti fondamentali dell’Ucraina all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale, principi fondamentali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e dal diritto internazionale, la Russia sta mettendo a rischio la sicurezza globale”, hanno dichiarato i 27 membri del Consiglio Europeo. Dura la reazione del presidente americano Joe Biden che denuncia “il tentativo fraudolento della Russia di annettere il territorio sovrano dell’Ucraina”. In segno di protesta contro la formalizzazione dell’annessione delle regioni ucraine alla Russia, il governo britannico ha invece convocato l’ambasciatore russo nel Regno Unito ed ha annunciato nuove sanzioni contro Mosca (30 settembre).
Accordo in Ue sull’energia, ma Berlino blocca price cap
Bruxelles (ANSA) – Dopo lo strappo, i tentativi di ricucire. Roma a favor di telecamere, Berlino per bocca del portavoce del cancelliere Olaf Scholz. Ma la distanza tra le due capitali sul tetto al prezzo del gas resta siderale. E il secco ‘no’ della Germania a qualsivoglia forma di cap da applicare alle importazioni verso l’Europa allontana sempre di più l’ipotesi di arrivare a un punto di caduta comune in sintonia con le richieste di Italia, Francia e altri 13 Paesi, schermate anche dalla Commissione europea.
L’unico successo resta fin qui l’accordo politico trovato dai ministri dell’Energia sul pacchetto di misure che prevede il taglio obbligatorio dei consumi dell’elettricità del 10%, di cui il 5% nelle ore di punta, da dicembre a marzo 2023; un tetto di 180 euro a megawatt per gli extra-ricavi delle grandi compagnie energetiche che producono elettricità da fonti a basso costo; e un contributo di solidarietà a carico delle oil&gas.
Quanto al price cap al gas, l’unica soluzione percorribile per Berlino appare quella di negoziare direttamente con i fornitori. Un’ipotesi condivisa da Bruxelles, intenzionata già nei prossimi giorni a mettere sul tavolo una nuova proposta per “usare bene” il proprio “potere negoziale” non tanto per introdurre un price cap, proposta “legittima ma radicale”, quanto più per aprire “corridoi del gas” con i diversi partner commerciali energetici.
Di tutt’altro avviso Roma, Parigi e le altre capitali da settimane in pressing. “Più che ‘price cap’, lo strumento su cui si lavora a livello europeo per la crisi del gas è un ‘tetto con forchetta’”, ha indicato ministro della Transizione energetica, Roberto Cingolani, illustrando l’idea di “trovare un range tra un minimo e un massimo in cui ci possa sempre essere una variazione”. Gli unici a poter imprimere una direzione politica più chiara ai negoziati e avvicinare le posizioni sembrano essere i capi di Stato e di governo, attesi il 6 e 7 ottobre a Praga (30 settembre).
Nato, incidente Nord Stream appare un atto di sabotaggio sconsiderato
Bruxelles (ANSA) – “Il danneggiamento dei gasdotti Nordstream 1 e Nordstream 2 nelle acque internazionali del Mar Baltico desta profonda preoccupazione: tutte le informazioni attualmente disponibili indicano che si tratta del risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili”. Lo dichiara una nota del Consiglio Atlantico, sottoscritta anche da Svezia e Finlandia, alleati entranti.
Inflazione al top da 40 anni, in Europa è a due cifre
Roma (ANSA) – In Europa l’inflazione ha sfondato il muro del 10% mentre in Italia il carrello dei beni necessari schizza dell’11,1%, un livello che non si toccava dal 1983. Anche a settembre l’impennata dei prezzi è stata determinata dall’energia, che in Europa ha raggiunto il +40,8% contro il +38,6% di agosto. Gas, beni energetici, materie prime e alimentari, si confermano il mix esplosivo innescato dalla guerra.In Italia l’inflazione è ai livelli massimi dall’inizio degli anni Ottanta.
Secondo le ultime stime dell’Istat l’indice dei prezzi al consumo ha segnato un balzo di tre decimi di punto rispetto ad agosto, portando l’indice Nic vicino al 9% (esattamente +8,9%): sotto la media europea e meglio della Germania (+10%) o della Polonia (+17,2%) dunque, ma ben al di sopra della Francia che a invece si è accomodata su un +6,2%, in calo rispetto al mese precedente. “Contenere l’inflazione senza uccidere la crescita è la sfida comune”, cinguetta verso la Bce il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, mentre il calo del prezzo del gas (a 189 euro al megawattora) favorisce la tenuta delle Borse europee tutte positive, compresa Piazza Affari che chiude a +1,6%.
Ue a russi, visti non basteranno più a garantire ingresso
Bruxelles (ANSA) – L’Ue oggi emette nuove linee guida agli Stati membri in cui precisa che per i cittadini russi non sarà più sufficiente essere in possesso di un visto Schengen per essere ammessi all’interno dell’Ue. Le guardie di frontiera dovranno fare “controlli di sicurezza aggiuntivi”. I visti Schengen per i russi potranno poi essere emessi solo fino a 90 giorni e comunque si raccomanda di svolgere controlli di sicurezza aggiuntivi (30 settembre).
Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.