Bruxelles (ANSA) – A diciotto anni dalla sua sospensione, riparte la missione dell’Unione europea Eubam al valico di Rafah. La decisione era nell’aria ma, per essere operativa, necessitava del sì dei 27 Paesi membri e della richiesta di Israele e Autorità Nazionale Palestinese, con il placet dell’Egitto.
I ministri degli Esteri Ue, riuniti a Bruxelles, hanno dato il via libera finale e la missione che coordinerà il transito giornaliero dei gazawi attraverso il valico Sud ripartirà agli inizi di febbraio, con la partecipazione dei Carabinieri italiani. “E’ una missione di grande importanza, anche simbolica”, ha sottolineato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell’incontro.
I Carabinieri che si muoveranno verso Gaza sono sette e si aggiungeranno ai due già presenti nella missione. “Si stanno addestrando tutti, anche gli stranieri, a Vicenza e dovrebbero partire con un aereo militare italiano”, ha spiegato Tajani, secondo cui l’iniziativa “è un passo avanti”, che certifica il ritorno della presenza europea nell’area.
“Mi auguro che possa, come probabile, esserci anche una presenza della polizia dell’Anp, che guarda caso è anche formata dai nostri Carabinieri”, ha aggiunto il titolare della diplomazia italiana. Al contingente nostrano si aggiungeranno i colleghi spagnoli e francesi, per un totale di una ventina di persone. Obiettivo primario della missione è quello di coordinare e facilitare il transito giornaliero di fino a 300 feriti e malati.
L’Italia si farà inoltre carico del trasporto in teatro dell’intero contingente della Forza di Gendarmeria europea attraverso il Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa. La missione Eubam fu lanciata nel novembre 2005 per monitorare, come parte terza, il cruciale valico di Rafah, che unisce la Striscia di Gaza alla Penisola del Sinai. L’arrivo del governo targato Hamas a Gaza ne portò alla sospensione nel giugno 2007 (27 gennaio).
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