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Lampedusa/Roma (ANSA) – Continuano senza sosta gli sbarchi di migranti a Lampedusa: solo ieri sono stati 63, con un totale di 1.826 persone. Un record, per numero di soccorsi e per totale di migranti approdati, mai raggiunto prima sulla più grande delle isole Pelagie dove dalla mezzanotte ci sono già stati molti altri sbarchi. All’hotspot dell’isola siciliana ci sono quasi 4mila ospiti, fra cui 243 minori non accompagnati.

Mentre lavora al trasferimento dei profughi in tutta Italia, il prefetto agrigentino Filippo Romano, è intervenuto sulle polemiche dopo che alla nave ong Ocean Viking e ai 438 extracomunitari a bordo è stato assegnato come porto Genova. “Il messaggio che è importante che le ong comprendano – ha detto – è che non farle attraccare a Lampedusa non significa voler fare loro un danno o creargli ulteriori problemi. Significa soltanto che Lampedusa ora, come anche nel recente passato, non è assolutamente in grado di ricevere altri profughi. Significa dire con chiarezza che portare ulteriori persone implica un trattamento non adeguato”.

Il governo sta lavorando a un nuovo decreto flussi per l’arrivo di 450mila stranieri regolari e a un decreto legge sicurezza che conterrà una stretta anche sul fronte delle espulsioni degli irregolari e sulla verifica dell’età dei migranti presunti minori. “Ritengo che sia necessario un nuovo decreto sicurezza già a settembre, perché l’Italia non può essere punto d’arrivo dei migranti di mezzo mondo”, ha sottolineato il vicepremier e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini, aggiungendo: “siccome l’Italia ogni anno manda miliardi di euro a Bruxelles, la difesa dei confini italiani deve essere una priorità europea. E ad oggi purtroppo non lo è stata, siamo sempre stati soli” (26 agosto).

L’Olanda candida il ministro degli Esteri al posto di Timmermans

Bruxelles (ANSA) – Il governo dimissionario olandese guidato da Mark Rutte ha deciso di proporre la candidatura dell’attuale ministro degli Esteri, Wopke Hoekstra, al posto di Frans Timmermans in seno alla Commissione europea. Timmermans si è appena dimesso dalla carica di vicepresidente esecutivo della Commissione nonché responsabile del Green Deal Ue per candidarsi alla guida della coalizione formata dai socialisti con i verdi per le elezioni che si terranno nei Paesi Bassi il 22 novembre prossimo.

Il Gruppo S&D al Parlamento europeo ha chiesto alla presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, di lasciare le competenze sul clima in Commissione “nelle mani della famiglia dei Socialisti e Democratici”. “Wopke Hoekstra è diventato noto al grande pubblico europeo grazie alle dichiarazioni controverse rilasciate durante la crisi del Covid-19”, si legge in una nota del gruppo. “Un commissario designato non fa un commissario, e tanto meno ottiene il sostegno del gruppo S&D di default”.

Ogni commissario designato deve infatti passare attraverso le audizioni al Parlamento europeo. “Durante queste audizioni, il gruppo S&D – prosegue la nota – come sempre metterà alla prova il candidato sui suoi impegni e valori europei”. “Per ottenere il sostegno del nostro gruppo – conclude – qualsiasi commissario designato deve dimostrare al di là di ogni dubbio il suo impegno nei confronti dei valori europei, con la solidarietà come pietra angolare della nostra unione” (25 agosto).

Tajani, alle europee impossibile l’alleanza con Afd e Le Pen

Sono stato 30 anni in Europa e credo di conoscere in Italia meglio di chiunque altro quello che succede a Bruxelles: è impossibile che si crei una maggioranza all’interno delle istituzioni europee alla quale partecipino Afd e il partito della signora Le Pen

Antonio Tajani, vice premier e ministro degli Esteri

Roma (ANSA) – Il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha escluso un’alleanza del centrodestra con il partito di estrema destra francese, il Rassemblement National guidato da Marine Le Pen, e quello tedesco di Alternative für Deutschland (Afd). Circa le elezioni europee “dico quello che può accadere realisticamente. Sono stato 30 anni in Europa e credo di conoscere in Italia meglio di chiunque altro quello che succede a Bruxelles: è impossibile che si crei una maggioranza all’interno delle istituzioni europee alla quale partecipino Afd e il partito della signora Le Pen” ha detto Tajani intervistato a La piazza, la kermesse di Affari Italiani. “Non sono per escludere Salvini, non c’è un giudizio cosi duro nei suoi confronti ma l’unica maggioranza possibile alla sinistra è quella tra popolari, liberali e conservatori”, ha aggiunto. Il vice premier ha poi rincarato la dose: “provo disgusto quando un leader politico, mi riferisco al leader di Afd, dice che i bambini disabili non possono stare in classe con gli altri. Mi fa schifo sentire queste cose di sapore nazista. Questo è ciò che penso, non esistono esseri superiori o inferiori. Non farò mai un patto con loro” (27 agosto).

Bosnia-Erzegovina, entra in vigore la legge del leader serbo-bosniaco Dodik sulla diffamazione. Ue: ‘deplorevole passo indietro nella tutela dei diritti’

Sarajevo/Bruxelles (ANSA) – Nella Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, è entrata in vigore la nuova legge che rende la diffamazione un reato penale, fortemente voluta da Milorad Dodik, leader serbo-bosniaco e presidente della Republika Srpska. Chi ritiene di essere stato diffamato, può presentare una denuncia alla procura competente che valuterà se avviare un procedimento penale. Il provvedimento era stato adottato dal parlamento serbo-bosniaco il 20 luglio scorso, ripristinando la situazione in vigore fino al luglio 2001 quando il parlamento votò per la depenalizzazione della diffamazione.

Una decisione, quella del mese scorso, che aveva suscitato preoccupazione e proteste da parte delle associazioni giornalistiche e di organizzazioni attive nella difesa dei diritti umani, locali e straniere, secondo cui a essere colpiti saranno i media e la libertà di espressione. Per l’Ue “si tratta di un deplorevole e innegabile passo indietro nella tutela dei diritti fondamentali”. “La legge – dichiara un portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna – va contro le aspettative che hanno accompagnato la concessione dello status di candidato all’Ue e va contro gli interessi di tutti i cittadini della Bosnia-Erzegovina, compresi quelli residenti nell’entità della Republika Srpska: l’Ue si aspetta che tutte le autorità lavorino in modo costruttivo per affrontare le priorità chiave del parere della Commissione Europea, necessarie affinché la Commissione raccomandi l’apertura dei negoziati di adesione all’Ue con la Bosnia-Erzegovina”

Da tempo Dodik è nel mirino della comunità internazionale, a cominciare da Ue e Usa, per la sua agenda secessionista, ritenuta una minaccia all’integrità territoriale della Bosnia-Erzegovina e alla stabilità dell’intera regione balcanica. Per il reato di diffamazione sono previste multe fino a circa 3 mila euro, una somma inferiore a quella prevista originariamente nel disegno di legge. Nella versione finale della legge, inoltre, è stata modificata la qualificazione dell’insulto, che resta un reato di minore entità. E’ stata infine confermata la disposizione relativa alla “pubblicazione ed esposizione non autorizzata di scritti, ritratti e registrazioni di altre persone”, punita con una multa o una pena detentiva fino a due anni (26 agosto).

Questa raccolta è una selezione editoriale basata sulla copertura europea dell’ANSA. La responsabilità editoriale di questa pubblicazione è dell’ANSA. Viene pubblicata il lunedì e il giovedì.