Bruxelles – La resistenza è stata a lungo forte – ma ora l’UE apre alla gestione dell’asilo in centri al di fuori dell’Unione.
L’accordo sul concetto dei cosiddetti paesi sicuri è stato raggiunto dai ministri della migrazione degli Stati membri a Bruxelles lunedì.
Una svolta nella politica migratoria dell’UE, secondo il commissario europeo per gli affari interni Magnus Brunner.
Il ministro della migrazione svedese Johan Forssell era bloccato nel traffico quando l’intesa è stata raggiunta, ma la accoglie favorevolmente.
“Sarà una grande differenza rispetto a come funziona oggi. Significa che si possono effettuare respingimenti con una procedura accelerata… È estremamente importante, sia per ridurre l’immigrazione per asilo sia per ridurre queste morti nel Mediterraneo che purtroppo vediamo oggi”, afferma Forssell.
Tra i paesi considerati sicuri – e i cui cittadini quindi non sono ritenuti avere automaticamente bisogno di protezione all’interno dell’UE – figurano Kosovo, Bangladesh, India e Colombia.
Un accordo finale su come dovranno essere le regole sarà ora negoziato con il Parlamento europeo.
I ministri della migrazione sono inoltre d’accordo sulle “pool di solidarietà” che dovranno aiutare quei paesi dell’UE che si ritiene siano sottoposti a una particolare pressione per quanto riguarda l’accoglienza di richiedenti asilo e migranti.
Un terzo accordo riguarda il modo in cui si dovrà procedere più rapidamente e più facilmente all’allontanamento delle persone che devono essere espulse dall’UE.
(8 dicembre)
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