Bruxelles (ANSA) – Il primo dicembre la nuova Commissione europea entrerà in carica e verrà capovolta la clessidra: 100 giorni passano in fretta e Ursula von der Leyen avrà subito diverse crisi da affrontare, dopo la lunga fase di transizione iniziata l’estate scorsa con le elezioni europee. Per prima cosa il capitolo difesa e sicurezza: le guerre in Ucraina e Medio Oriente impazzano, con il rischio dell’ennesima escalation con Mosca.
Se l’obiettivo dei prossimi cinque anni è arrivare all’Unione della Difesa, con un mercato unico dell’industria bellica, l’alto rappresentante Kaja Kallas e il commissario alla Difesa e allo Spazio Andrius Kubilius avranno anche loro 100 giorni di tempo per proporre sul tema un ‘libro bianco’ europeo. Ovvero una strategia d’indirizzo per tenere insieme le varie necessità, sia operative che legislative. Poi l’economia, stretta fra il Green Deal da portare avanti e l’urgenza di arginare il crollo della competitività nel Vecchio Continente.
La nuova rotta è “conciliare la protezione del clima con un’economia prospera” e, allo stesso tempo, “ridurre i costi dell’energia”, investendo sulle rinnovabili (e probabilmente il nucleare), sia per guadagnare competitività sia per ammansire l’inflazione e aumentare il potere d’acquisto degli europei. Tutto questo all’ombra dell’incognita Trump. L’ex presidente Usa tornerà infatti alla Casa Bianca nel gennaio del 2025, poco più di un mese dopo il varo della Commissione.
Che si tratti del sostegno a Kiev, del rapporto con la Cina, dello scambio commerciale con gli Stati Uniti stessi (a rischio dazi) o del futuro della Nato, dunque la quintessenza della Difesa europea, ogni cosa può cambiare. A margine, ma non meno importante, la migrazione.
La Commissione ha promesso un “approccio comune sui rimpatri” e i leader, al Consiglio Europeo dello scorso ottobre, hanno chiesto di presentare “con urgenza” una direttiva. Considerando l’attenzione che c’è ormai nella maggioranza delle capitali, non sarebbe una sorpresa se l’iniziativa rientrasse nel primo sprint dell’esecutivo (21 novembre).
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