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Bruxelles/Stoccolma (ANSA) – Quattro cavi di telecomunicazione sottomarini nel Baltico sono stati danneggiati, ultimi di una serie di incidenti che hanno coinvolto cavi per le telecomunicazioni e l’elettricità. Le segnalazioni riguardano tre cavi tra la Finlandia e l’Estonia ed uno tra la Finlandia e la Germania. “La causa dei danni non è nota, ma secondo le aziende non avrà ripercussioni sui consumatori” ha dichiarato Laura Laaster, portavoce del Ministero estone degli Affari economici citata da Yle, l’emittente pubblica finlandese.

I sospetti sono aumentati quando, qualche ora dopo, la Guardia costiera ha abbordato e scortato fino alla terraferma una nave battente bandiera delle isole Cook: una delle tante che compone la cosiddetta ‘flotta ombra’ di Vladimir Putin, rete di petroliere con proprietà oscure grazie alle quali Mosca da tempo aggira le sanzioni sull’export di greggio. L’imbarcazione, ora ferma nei pressi della penisola di Porkkalaniemi, non aveva ancore e gli inquirenti ipotizzano che sia stata proprio questa l’arma usata per i sabotaggi.

L’ipotesi che l’incidente sia stato un attacco alle infrastrutture critiche europee nel giro di una manciata d’ore è diventata quasi una certezza. “Reagiremo con decisione ad ogni interferenza”, ha avvertito in una conferenza stampa convocata d’urgenza il primo ministro finlandese Petteri Orpo.

Poco prima, in una dichiarazione congiunta, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas hanno sottolineato la loro “ferma condanna” ad ogni attacco alle infrastrutture europee, definendo la flotta ombra russa “una minaccia” e dicendosi pronte a nuove sanzioni.

All’intervento dell’Ue ha fatto seguito quello dell’Alleanza Atlantica. In una conversazione telefonica con il premier estone Kristen Michal, il segretario generale della Nato Mark Rutte si è detto pronto “a fornire ulteriore supporto” nel mar Baltico contro qualsiasi sabotaggio (26 dicembre).

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