Roma (dpa) – Un tribunale italiano ha stabilito che sette migranti detenuti in un centro di elaborazione delle domande di asilo offshore nel paese candidato all’UE, l’Albania, devono essere portati in Italia, in un altro colpo al nuovo piano di migrazione del Primo Ministro italiano Giorgia Meloni. Gli uomini dovevano essere portati in Italia già martedì.
Gli uomini, originari dell’Egitto e del Bangladesh, sono stati presi da una nave della Marina italiana la scorsa settimana nel Mediterraneo e sono stati portati al centro in Albania per elaborare le loro richieste di asilo. Cinque delle loro domande sono già state respinte, ma i giudici italiani hanno anche rimandato le loro espulsioni.
I due centri di elaborazione delle domande di asilo in Albania sono operativi solo dal mese scorso, ma sono rimasti vuoti per la maggior parte del tempo.
Il primo gruppo di uomini portati nei centri in ottobre, anch’essi di origine egiziana e bangladese, è stato infine autorizzato a viaggiare verso l’Italia dopo che un tribunale ha stabilito che né l’Egitto né il Bangladesh sono considerati sicuri – un prerequisito per l’elaborazione nei campi offshore.
Il governo di destra di Meloni ha quindi emesso un decreto che stabilisce un nuovo elenco di 19 paesi di origine presumibilmente sicuri, che include l’Egitto e il Bangladesh. Tuttavia, il tribunale italiano ha richiesto che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la massima autorità giuridica dell’UE, riesamini il decreto. Secondo la legislazione dell’UE, né il Bangladesh né l’Egitto sono classificati come paesi di origine sicuri.
L’Italia è il primo paese nell’UE a elaborare le domande di asilo in campi fuori dall’UE. Il piano è attentamente osservato da altri governi europei, molti dei quali stanno considerando un approccio simile. (11 novembre)