Bruxelles (ANSA) – Dalle automobili ai tessili, passando per il cioccolato, il vino, il whiskey e altri liquori: dopo oltre vent’anni anni di negoziati, intensificati negli ultimi nove mesi, l’Unione europea ha concluso l’accordo commerciale con il Mercosur, il blocco di 4 Paesi dell’America Latina – Uruguay, Paraguay, Argentina e Brasile – che potrebbe essere estesa nei prossimi anche alla Bolivia.
Avviati a giugno 1999, i negoziati Ue-Mercosur hanno portato a un primo “accordo politico” nel 2019 la cui ratifica è stata bloccata dal malcontento degli agricoltori e dalle preoccupazioni delle divergenze negli standard ambientali tra Ue e blocco sudamericano. “E’ una giornata storica, è un accordo ambizioso e equilibrato”, ha esultato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Contraria Parigi che oggi ha ribadito la propria posizione. “L’accordo impegna solo la Commissione, non gli Stati membri”, il lapidario commento della ministra dimissionaria al Commercio Estero Sophie Primas che ha lasciato prevedere una dura battaglia per la ratifica su cui pesano anche il “no” di Polonia e Austria, i forti dubbi dell’Italia, le riserve di Olanda e Irlanda. “Abbiamo ascoltato le preoccupazioni degli agricoltori, l’intesa porta più posti di lavoro e grandi opportunità”, ha sottolineato von der Leyen.
Se la Germania, come la Spagna, ha plaudito con forza l’intesa, il governo di Giorgia Meloni registra sensibilità diverse. “Non condivido i trionfalismi, servono garanzie su reciprocità e protezione dei nostri prodotti”, ha avvertito il ministro Francesco Lollobrigida. Più aperturista la posizione del vicepremier Antonio Tajani, mentre la Lega di Matteo Salvini ha chiuso parlando di “minaccia agli agricoltori” (6 dicembre).
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