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Bruxelles – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha difeso questo mercoledì che il muro anti-drone che l’Unione Europea intende mettere in atto contro la “guerra ibrida” della Russia copra anche il fianco sud e risponda a minacce come la migrazione illegale o disastri naturali, come richiedono Spagna, Italia o Grecia.

In un dibattito al Parlamento Europeo sulla risposta alla crisi dei droni che hanno invaso lo spazio aereo europeo, la presidente comunitaria ha sottolineato che questi incidenti “sono calcolati” e non si tratta di “molestie casuali”.

“È una campagna coerente e crescente per destabilizzare i nostri cittadini, mettere alla prova la nostra determinazione, dividere la nostra Unione e indebolire il nostro sostegno all’Ucraina”, ha evidenziato davanti ai deputati europei a Strasburgo, per sottolineare che “è ora di chiamarlo con il suo nome: si tratta di una guerra ibrida e va presa sul serio”.

La leader dell’Esecutivo europeo ha insistito così che questi incidenti fanno parte di un modello di “minacce crescenti” che include anche cyber attacchi a infrastrutture critiche, campagne di disinformazione e tagli di cavi sottomarini.

“È una campagna crescente per dividere la nostra Unione e indebolire il nostro sostegno all’Ucraina”, avvisa

Per tutto ciò, la conservatrice tedesca ha difeso l’idea di erigere un muro anti-drone, nell’ambito di ‘Sentinella Orientale’, il grande progetto di difesa pensato per rafforzare il fianco est in tutti i suoi aspetti, per “rispondere” alle “campagne deliberate” contro l’Europa e difendere il territorio dell’Unione.

“Abbiamo bisogno di un sistema che sia accessibile e adeguato al suo scopo. Per una rilevazione rapida, un’intercettazione rapida e, quando necessario, una neutralizzazione rapida”, ha ribadito, insistendo sul fatto che il progetto “sorveglierà e proteggerà” i cieli, i mari e il territorio dei paesi del fianco est, tenendo conto che quella regione è la “priorità”, ma ha difeso di espandere il sistema a tutta l’Unione.

FOCUS SULLA SICUREZZA 360º E RISPOSTA AD ALTRE MINACCE

Von der Leyen ha detto che “non si tratta solo del confine orientale” e che l’UE deve avere un approccio di “360 gradi” per avere “uno scudo per tutta l’Unione, incluso il fianco sud”.

Così ha scommesso che il muro anti-drone possa anche rispondere a “un ampio spettro di sfide”, tra cui la risposta a catastrofi naturali o la lotta contro il crimine organizzato.

In questo modo risponde alle riserve espresse da Spagna, Grecia e Italia che nella scorsa summit informale dei leader dei 27 a Copenaghen hanno ribadito che le frontiere dell’Unione sono “molto estese” e hanno chiesto che il sistema di sicurezza non si concentri solo sul fianco est.

In particolare, la Spagna ha insistito nell’applicare una visione di 360 gradi alle strategie di difesa europee e che le questioni di sicurezza tengano conto anche dell'”emergenza climatica”.

SUPPORTO MAGGIORITARIO DEI GRUPPI

I principali gruppi del Parlamento Europeo hanno espresso il loro sostegno al progetto che Bruxelles vuole mettere in atto, così il deputato del PP Esteban González Pons ha sottolineato che lo scudo anti-drone invia un “messaggio di unità” ma al tempo stesso avvertendo che di fronte alle politiche militari milionarie, in Ucraina i droni dominano il campo di battaglia. “In Ucraina i topi fanno fuggire gli elefanti ma noi continuiamo a pensare agli elefanti”, ha avvertito.

In questo senso, ha sottolineato che se il presidente russo, Vladimir Putin, attacca l’Europa lo farà con un drone “senza bandiera, quasi indetectabile” e progettato da “un piccolo gruppo di studenti”. “Non cerca di conquistare territorio ma influenza. Nel suo mondo la guerra aperta sostituisce la deterrenza e se non gli mostriamo che siamo pronti a rispondere, non saremo in grado di dissuaderlo”, ha puntualizzato.

Da parte socialista, la capo delegazione al Parlamento Europeo, Iratxe Garcia, ha difeso la creazione di un progetto comune di difesa aerea, così come lo scudo anti-drone, che sia in grado di difendere l’Europa, “il suo cielo e il suo futuro”.

Così ha chiesto di rafforzare l’Ucraina e avere una mano dura contro la Russia, avvertendo che l’appeasement non funziona con Putin, di cui ha detto che negozierà solo quando penserà di stare perdendo la guerra. “Solo l’UE può garantire la sopravvivenza dell’Ucraina, e da essa dipende la nostra sicurezza”, ha argomentato.

La eurodeputata di ERC, Diana Riba, ha avvertito che le incursioni nello spazio aereo non sono isolate e seguono l’onda della “strategia ibrida che vuole mettere alla prova l’Europa come progetto democratico”. Dopo aver avvertito del rischio di agire con urgenza e con azioni disperse, ha ribadito che l’Europa si difende con “più che armi” e attraverso “la convinzione di difendere i suoi valori con unghie e denti”. (8 ottobre)