Berlin (dpa) – Il messenger WhatsApp, utilizzato in Germania da circa tre quarti della popolazione, si oppone chiaramente all’introduzione di un controllo delle chat nell’UE. «Nonostante le affermazioni contrarie, la proposta più recente della presidenza del Consiglio dell’UE continua a minare la crittografia end-to-end e mette a rischio la privacy, la libertà e la sicurezza digitale di tutti», ha dichiarato una portavoce del gruppo Facebook Meta, di cui fa parte anche WhatsApp, al portale Netzpolitik.org.
Critiche – ma finora nessuna minaccia di ritiro
«Continuiamo a impegnarci per una maggiore sicurezza e siamo convinti che i governi di tutto il mondo dovrebbero fare lo stesso», ha affermato la portavoce di Meta. La scorsa settimana, la direttrice del messenger Signal, Meredith Whittaker, ha annunciato che, in ultima istanza, si sarebbe ritirata dal mercato europeo se una proposta di regolamento dell’UE rendesse impossibile la comunicazione privata e crittografata. La portavoce di Meta ha invece lasciato aperta la questione su come WhatsApp reagirebbe a un’eventuale introduzione di un controllo delle chat.
La controversia sul controllo delle chat riguarda una proposta di regolamento dell’UE, che mira a contrastare la diffusione di rappresentazioni di abusi su minori. Il regolamento prevede che i messaggi privati e le foto dei servizi di messaggistica come WhatsApp, Signal, Telegram o Threema possano essere esaminati per contenuti illeciti prima di essere crittografati e inviati. In particolare, si dovrebbe controllare se si tratta di una rappresentazione di abusi su minori.
La direttrice di Signal, Whittaker, ha valutato in un colloquio con l’agenzia di stampa tedesca le piani dell’UE come un tentativo di inserire una backdoor nei messenger. «La crittografia end-to-end garantisce la privacy di milioni e milioni di persone in tutto il mondo, spesso anche in situazioni di pericolo per la vita.» Per questo motivo, Signal rifiuta il controllo delle chat.
Anche Threema contro il controllo delle chat
Anche il messenger Threema dalla Svizzera, che ha numerosi utenti in Germania, si oppone alla proposta della presidenza danese del Consiglio. «Siamo ancora decisamente contro la sorveglianza di massa in qualsiasi forma», ha dichiarato il portavoce Philipp Rieger a Netzpolitik.org.
Negli ultimi tre anni, l’Unione Europea ha discusso le regole corrispondenti. Diverse presidenze del Consiglio hanno già fallito nel tentativo di trovare un compromesso che fosse approvato da un numero sufficiente di Stati membri.
Se si trova una maggioranza per la proposta, ci vorrebbe poi un accordo con il Parlamento europeo. Tuttavia, il controllo delle chat è visto in modo estremamente critico da tutti i gruppi politici e si è cercato di attenuare la proposta originale all’epoca.
Nuova proposta potrebbe essere votata la prossima settimana
La nuova proposta della presidenza danese del Consiglio sarà discussa nel corso della settimana dagli Stati dell’UE a livello di ambasciatori. Se si delineasse un accordo, i ministri competenti dei paesi potrebbero votare su di essa all’inizio della prossima settimana. Tuttavia, molti Stati, tra cui la Germania, non si sono ancora espressi chiaramente. Le voci dei paesi con una popolazione numerosa, però, pesano molto e sono quindi decisive. (6 ottobre)