Bruxelles (ANSA) – La Commissione ha inviato una richiesta di informazioni in base al Digital Services Act a quattro piattaforme online, Microsoft, Google, Apple e Booking, per monitorare e richiedere informazioni su come si assicurano che i loro servizi non vengano utilizzati in modo improprio dai truffatori.
“E’ un passaggio essenziale per proteggere gli utenti Ue da alcune di queste pratiche e per assicurarsi che anche le piattaforme nell’Ue svolgano il loro ruolo” ha detto un portavoce dell’esecutivo comunitario.
L’obiettivo è verificare come queste piattaforme impediscano che i loro servizi siano usati da truffatori, per insinuare app bancarie false e rubare dati e soldi, per fornire risultati di ricerca manipolati, oppure per offrire annunci fittizi che a pagamento effettuato si rivelano essere solo degli ‘scam’.
“Vediamo che sempre più azioni criminali avvengono online. Dobbiamo assicurare che le piattaforme digitali facciano davvero tutto il possibile per individuare e prevenire questo tipo di contenuti illegali”, ha dichiarato la commissaria alla Sovranità tecnologica Henna Virkkunen. Non si tratta dell’avvio di un’indagine formale, ha chiarito Bruxelles. Ma se ci sarà i colossi coinvolti rischiano multe fino al 6% del giro d’affari globale.
Il nuovo fronte europeo sulle Big Tech con il monitoraggio sulle truffe segue gli interventi già fatti dall’esecutivo comunitario su minori, shopping online e integrità elettorale. La Commissione ha garantito che se necessario queste nuove indagini saranno aperte presto (23 settembre).
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