Bruxelles (ANSA) – L’economia si riprende la scena al Consiglio europeo e dopo i vertici di guerra, trova i leader dei 27 divisi sul nuovo debito comune, sul futuro del mercato comune e su come affrontare le sfide della competitività. I 27 si bloccano per ore sull’Unione del mercato dei capitali e lo spazio da dare a una nuova supervisione rafforzata dei mercati finanziari. Ipotizzata timidamente nelle conclusioni preliminari e poi di fatto affossata, limitandosi a parlare di “convergenza” nelle conclusioni e invitando quindi la Commissione a lavorarci.

Il summit resta comunque il gran giorno del rapporto di Enrico Letta sul futuro del mercato unico, un sunto di suggerimenti e strumenti per l’Ue in cui l’ex premier dettaglia anche le singole tappe da seguire. Parla ad esempio di una quinta libertà accanto alla circolazione di beni, persone, capitali e servizi: quella della ricerca, dell’innovazione e delle competenze. Parla di un’Unione del risparmio e degli investimenti, perché possa usare i risparmi per le enormi esigenze di investimento per la transizione e la difesa.

Pensa a un prodotto di risparmio a lungo termine comune da offrire in tutti i Paesi Ue. E soprattutto ipotizza un’autorità dei mercati finanziari europea, l’Esma amplificata e rafforzata, ma subito – appunto – sabotata dagli Stati membri più piccoli o quelli dai mercati più forti (innanzitutto Irlanda, Cipro e Lussemburgo, ma anche Malta, Svezia o Estonia). La premier Giorgia Meloni ha parlato di un lavoro “molto interessante” fatto da Letta, ringraziandolo e ricordando che la proposta su un nuovo debito comune è sostenuta dal governo italiano.

“Sono orgoglioso del fatto che siamo riusciti con questo rapporto ad aprire una discussione importante – ha detto Letta -. La discussione che c’è stata ci porta verso un futuro nel quale il mercato unico europeo può diventare veramente il mercato per i cittadini, per gli studenti, per tutti coloro che vogliono fare ricerca in un altro Paese, per le piccole imprese e per le grandi” (18 aprile).

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