Bruxelles (ANSA) – Al Consiglio europeo la premier Giorgia Meloni va all’attacco su due dossier che scottano per l’Italia: migranti e Patto di stabilità. L’Ue, dice la premier, “impari dai suoi errori, sulle regole di bilancio serve una governance più attenta alla crescita”. “Sui migranti – ha aggiunto – mi aspetto passi avanti dall’Ue ma posso dire di essere soddisfatta della bozza di conclusioni”. Poi avverte: “Se la Tunisia crolla del tutto si rischia una catastrofe umanità, con 900mila rifugiati”.

Le conclusioni in realtà non segnano alcuna svolta ma ribadiscono la necessità di una rapida attuazione del Piano d’Azione della Commissione. Il presidente del consiglio europeo Charles Michel rimarca l’apprezzamento per l’accelerazione impressa al dossier migranti e dà appuntamento al Consiglio europeo di giugno quando i leader Ue dovranno fare i conti anche con le garanzie umanitarie che potrà offrire la Libia a chi sarà impedito di partire. Una parziale apertura arriva dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, favorevole ad un incremento del numero di ingressi regolari di lavoratori dai Paesi terzi.

Al termine del vertice, la premier ha incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. Il lungo faccia a faccia, di un’ora e quaranta, è stata un’occasione per discutere della gestione dei flussi migratori, del sostegno all’Ucraina, della politica industriale europea, di energia e della riforma del Patto di stabilità e crescita. È il primo bilaterale tra i due, dopo le tensioni scoppiate sulla vicenda migranti e sulla riunione che, lo scorso febbraio, prima del summit dei 27, Macron organizzò con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all’Eliseo invitando solo il cancelliere tedesco, Olaf Scholz (23 marzo). 

Budapest, non arresteremo Putin. Cpi, siete obbligati

Il primo ministro ungherese, Viktor Oban – Foto di Alex HALADA / AFP

Bruxelles (ANSA) – L’Ungheria non arresterebbe Vladimir Putin se mettesse piede sul suo territorio. Lo ha detto Gergely Gulyás, capo di gabinetto del premier ungherese, Viktor Orban, citato dai media locali. Sebbene Budapest abbia aderito alla Corte penale internazionale, ha spiegato, il trattato “non è stato ancora promulgato” poiché “contrario alla Costituzione”. Il mandato di arresto, ha aggiunto Gulyàs, è “infelice” perché ostacola ulteriormente la fine della guerra. Ma, secondo un portavoce della Cpi interpellato dall’ANSA, l’Ungheria “ha ratificato il trattato nel 2001″ e ha “l’obbligo di cooperare con la Corte nel quadro dello Statuto di Roma” (23 marzo).

La Commissione europea lancia il diritto alla riparazione oltre il periodo di garanzia

Bruxelles (ANSA) – Riparazioni “più facili ed economiche” anche oltre il periodo legale di garanzia per smartphone, tablet, pc ed elettrodomestici per ridurre l’impatto ambientale, sostenere il Green Deal e contrastare l’obsolescenza programmata. È la proposta di punta lanciata dalla Commissione europea nel suo nuovo disegno di legge sul diritto alla riparazione. Con le norme presentate oggi l’esecutivo comunitario punta a dare ai cittadini la possibilità di rivolgersi a servizi di riparazione quando la garanzia legale dei prodotti è scaduta. Saranno poi introdotti standard comuni di trasparenza su condizioni e prezzi delle riparazioni. 

“Negli ultimi decenni”, evidenzia Bruxelles, “la sostituzione” di smartphone, tablet, pc, dispositivi elettronici ed elettrodomestici “è stata spesso privilegiata rispetto alla riparazione ogni volta che i prodotti diventavano difettosi e non sono stati dati incentivi sufficienti ai consumatori per ripararli alla scadenza della garanzia legale”. Una pratica che l’esecutivo comunitario vuole contrastare con la sua proposta legislativa. Le nuove norme, viene spiegato, “renderanno più semplice ed economicamente vantaggioso per i consumatori riparare anziché sostituire i beni” e daranno “una spinta al settore delle riparazioni, incentivando nel contempo produttori e venditori a sviluppare modelli di business più sostenibili”. 

I consumatori potranno dunque fare leva sul loro diritto alla riparazione per prodotti ancora tecnicamente riparabili ai sensi del diritto comunitario, rivolgendosi anche a servizi indipendenti rispetto a quelli offerti dai produttori. È poi prevista una piattaforma di riparazione online per mettere in contatto i consumatori con riparatori e venditori di beni ricondizionati locali, aiutandoli a comparare le offerte, e ad aprire la competizione nel settore (22 marzo).

Bruxelles avverte Roma, i figli delle coppie dello stesso sesso vanno riconosciuti

Bruxelles/Roma (ANSA) – Bruxelles chiama Roma, anche sul tema dei diritti. Mentre il centrodestra va in pressing in Parlamento sulla maternità surrogata come reato universale, dall’Ue arriva un monito sull’obbligo di riconoscimento da parte di tutti gli Stati dei figli delle coppie omogenitoriali. L’invito arriva dal commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders in risposta a un’interrogazione dagli eurodeputati del M5s. “La Commissione – dice Reynders – è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Ue” e “ciò comprende anche l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere” i figli “di genitori dello stesso sesso, ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’Ue”.

L’opposizione va all’attacco. “La smettano di continuare a fare figuracce in Europa”, dice Sinistra Italiana. “Basta alle inutili e dannose polemiche di questi giorni sul caso del riconoscimento e dei diritti dei figli di coppie omogenitoriali”, sottolineano anche da M5s. “Il governo ci vuole portare indietro”, aveva detto oggi la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Andassero a comandare a casa loro. I trattati europei prevedono espressamente che il diritto di famiglia è materia riservata alla sovranità degli Stati membri”, dice senza mezzi termini Simone Pillon, ex senatore della Lega (21 marzo).