Bruxelles (ANSA) – Italia, Olanda e Danimarca hanno convocato una riunione che si è tenuta a margine del Consiglio europeo a cui hanno partecipato oltre alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, i leader di altri otto Paesi membri: Polonia, Grecia, Austria, Cipro, Ungheria, Malta, Slovacchia, Repubblica Ceca. Obiettivo dell’incontro era di “coordinare le reciproche posizioni in vista della discussione strategica dei leader” sulla migrazione e “approfondire i diversi filoni di lavoro sui cui puntare per rafforzare e rendere più efficace la politica migratoria europea”.
Al tavolo dei 27 la premier Giorgia Meloni ha spiegato come il modello Albania possa fare da “deterrente” nei confronti dei trafficanti e prevenire le partenze. “In tanti hanno detto di valutare l’opzione” degli hub extra-Ue ma “non possiamo parlare di ampio consenso”, hanno spiegato fonti qualificate europee. “Per noi non sono la soluzione”, ha sottolineato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz. Con lui il premier spagnolo Pedro Sanchez, che ha riacceso i fari sull’equilibrio tra diritti umani e lotta ai trafficanti.
Il Belgio ha definito il modello Albania “costoso e non funzionante” e anche la Grecia non ha mostrato entusiasmo. Tra i grandi, resta il rebus francese. Renew, guidato di fatto da Emmanuel Macron, ha spiegato di non volere “scorciatoie” sulla migrazione, replicando al plauso del Ppe al modello Albania. Ma da Parigi hanno fatto sapere che la Francia potrebbe firmare accordi simili a quello Italia-Albania (17 ottobre).
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